Sileri, Misiani, Migliore & C. Rush finale per un posto al sole. In arrivo la squadra dei viceministri e sottosegretari. Tra conferme e new entry ecco chi corre per l’Esecutivo

Sileri, Misiani, Migliore & C. Rush finale per un posto al sole. In arrivo la squadra dei viceministri e sottosegretari. Tra conferme e new entry ecco chi corre per l’Esecutivo

Ottenuta la fiducia nei due rami del Parlamento, fatta la squadra dei ministri, l’attenzione è in questo momento è spostata sulle ultime caselle mancanti: i viceminstri e i sottosegretari, partita in teoria che si potrebbe chiudere già entro lunedì ma che nei fatti sconta ritardi dovuti ai soliti veti, controveti, rivendicazioni e veleni vari in una maggioranza di “fratelli coltelli”.

Nelle intenzioni del premier Mario Draghi, lo schema dovrà essere equilibrato e la divisione dei posti e delle deleghe da assegnare (circa 40 in tutto) dovrà essere certosina: 12/13 sottosegretari al M5s, forza parlamentare numericamente più rilevante (anche se dopo le espulsioni dei dissidenti il numero potrebbe essere ridimensionato), 7 ciascuno a Pd e alle new entry in maggioranza Lega e Forza Italia (che rivendicano anche le presidenze di Camera e Senato), un paio a Italia viva, 3 o 4 fra Centro democratico, +Europa, Azione, Udc, Maie e Autonomie.

Il decreto per ridefinire le regole è già in fase di scrittura presso l’ufficio legislativo di Palazzo Chigi, le certezze finora sono il trasloco delle deleghe sull’energia dal Mise al nuovo ministero della Transizione ecologica e il trasferimento delle Comunicazioni da parte del Mise al ministero della Transizione digitale guidato da Colao. Sui nomi non ci dovrebbero essere grandi sorprese, soprattutto sull’asse Pd e Iv, che proveranno a riconfermare buona parte del team del Conte II, con innesti di figure femminili in quota dem.

Le famose “quote rosa” che da giorni alimentano il dibattito a sinistra, nonostante il fatto che lo stesso premier Draghi abbia sottolineato nel suo discorso programmatico in Aula al Senato che “Una vera parità di genere non significa un farisaico rispetto di quote rosa richieste dalla legge: richiede che siano garantite parità di condizioni competitive tra generi”.

Detto questo, verso la riconferma ci sono Anna Ascani all’Istruzione, Alessia Morani (già a Mise, a questo giro non è certa la destinazione) Sandra Zampa alla Salute, Lorenza Bonaccorsi (che nella precedente legislatura ricopriva il ruolo di sottosegretaria al ministero della Cultura ma aveva la delega al Turismo, adesso divenuto dicastero a sé) e dovrebbe essere sicuro l’innesto di Debora Serracchiani.

Poche le chance di essere riconfermata per Simona Malpezzi mentre Antonio Misiani non dovrebbe avere difficoltà a tornare a ricoprire il ruolo di viceministro all’Economia, così come Andrea Martella ad avere nuovamente la delega all’Editoria. Per quanto riguarda Italia Viva potrebbe trovare spazio la ex ministrra dell’Agricoltura Teresa Bellanova e tornare alla Farnesina in qualità di sottosegretario Ivan Scalfarotto. In corsa in quota renziana si parla però anche di Gabriele Toccafondi, deputato fiorentino già sottosegretario alla salute nel governo Renzi e resiste la candidatura di Gennaro Migliore destinato alla Giustizia.

Sul fronte M5S, alle prese in queste ore anche con la questione “calda” delle espulsioni, si danno per certe le riconferme di Laura Castelli, Pierpaolo Sileri (nella foto) in qualità di viceministri e Vittorio Ferraresi come sottosegretario rispettivamente al Mef, alla Salute e alla Giustizia, esattamente come nel Conte II. Buone le chance anche per la delega allo sport da assegnare ancora una volta a Vincenzo Spadafora. Per il Viminale si parla della riconferma di Vito Crimi è in ballo anche Federica Dieni, avvocato e attuale capogruppo in Copasir.

Stefano Buffagni è un nome caldo sia per Mise che per la Transizione ecologica, mentre per la Transizione digitale si pensa a Luca Carabetta. Corsa a due in Azione e +Europa per un posto da sottosegretario: a contenderselo sono Matteo Richetti (Mise) e Riccardo Magi (Cultura). Stesso discorso per Leu, con Francesco Laforgia e Rossella Muroni. Sul fronte centrodestra la Lega punta al Viminale con Nicola Molteni o Roberto Candiani, al Mit con Edoardo Rixi, al Mise con Massimo Bitonci e alla Cultura con Lucia Borgonzoni, ruoli già ricoperti nel Conte I.

Collocazione da definire ma approdi quasi certi per Gian Marco Centinaio e Claudio Durigon. In Forza Italia si fanno i nomi di Francesco Paolo Sisto alla Giustizia, Gilberto Pichetto Fratin all’Economia, Valentino Valentini agli esteri, Massimo Mallegni al Turismo, Francesco Battistoni all’Agricoltura, Maria Rizzotti alla Salute e Gabriella Giammanco alle Pari Opportunità. Ovviamente l’ultima parola spetta al premier.