Silicon Valley in rivolta contro Trump. Il blocco degli immigrati è illegale e dannoso per le aziende

Le grandi compagnie, il 97% di quelle presenti nella Silicon Valley, hanno deciso di portare Trumpin Tribunale per il bando anti immigrati

Donald Trump deve ingoiare un altro amaro boccone visto che le grandi compagnie della Silicon Valley hanno deciso di mettergli il bastone tra le ruote sul blocco dell’immigrazione. Tra i colossi che hanno deciso di intraprendere un’azione legale ci sono Facebook, Microsoft, Apple e Google. Mancano invece Tesla ed Amazon. Le grandi compagnie, il 97% di quelle presenti nella Silicon Valley, hanno deciso di fare fronte comune per opporsi al bando anti immigrati presentando la denuncia alla corte d’appello della California. Queste aziende hanno circa il 37% di lavoratori stranieri. T

La denuncia arriva due giorni dopo che un giudice federale aveva deciso di bloccare il decreto presidenziale di Trump. Il cui ricorso d’urgenza è stato già respinto in Appello. E la nuova azione dei colossi arrivata oggi rappresenta sicuramente un sostegno a quella intrapresa dallo Stato di Washington. Facebook e compagnia evidenziano tutti i potenziali rischi che potrebbe produrre la decisione presa: “L’ordine esecutivo di Trump è discriminatorio in base alla nazione di origine e alla religione”, si legge nell’azione legale presentata oggi, “e può essere molto dannoso per gli Stati Uniti e le compagnie che cercano nel mondo i migliori talenti da assumere”.

Durissima la presa di posizione delle aziende che sottolineano come siano centinaia le aziende di successo fondate dagli immigrati. Per queste ragioni affermano che la linea intrapresa da Trump “rappresenta un allontanamento significativo dai principi di equità e prevedibilità che hanno governato il sistema di immigrazione degli Stati Uniti per più di cinquant’anni. L’ordine esecutivo controverso causa anche  un danno significativo sul business americano, l’innovazione e lo sviluppo”.