Sondaggi, un anno di governo Meloni tira la volata al M5S

Chi sale e chi scende nei sondaggi. Crollano FI e il Terzo Polo. Il partito di Giorgia prima forza, ma in calo.

Sondaggi, un anno di governo Meloni tira la volata al M5S

Promossi Movimento cinque stelle e Fratelli d’Italia, stabili tutti gli altri partiti, perde terreno Forza Italia (nonostante la lieve crescita dopo la morte di Silvio Berlusconi). La Supermedia dei sondaggi di questa settimana è una di quelle che assumono un significato particolare in virtù delle ricorrenze. È passato poco più di un anno, infatti, dalle elezioni politiche. E dunque possiamo capire, grazie allo studio Agi/YouTrend l’andamento dei partiti italiani dopo un anno esatto di governo Meloni.

Chi sale e chi scende nei sondaggi. Crollano FI e il Terzo Polo. Il partito di Giorgia prima forza, ma in calo

Partiamo dal dato attuale. Anche questa settimana, Fratelli d’Italia è nettamente il primo partito, stavolta con il 28,5%. A dire il vero, il partito di Giorgia Meloni fa registrare una flessione non indifferente (-0,7%) che probabilmente è conseguenza anche delle ultime scelte politiche, specie sul fronte dei migranti. In ogni caso, è evidente che in quest’ultimo anno vi siano stati in qualche modo dei “vincitori” e degli “sconfitti”. Pur senza variazioni eclatanti, ci sono due partiti a potersi definire nettamente vincitori. A cominciare proprio da Fratelli d’Italia, che rispetto alle elezioni politiche è cresciuto di ben due punti e mezzo, principalmente in virtù – spiegano gli analisti – dell’effetto “bandwagon” registrato nelle settimane e nei mesi immediatamente successivi alla vittoria elettorale.

Una crescita, quella di Fdi, che ha trascinato praticamente da sola anche quella del centrodestra, considerando tanto per dire la flessione di Forza Italia che all’indomani delle politiche sembrava in grado di insidiare la Lega e rilanciarsi come “gamba moderata” del centrodestra, ma che oggi deve seriamente affrontare i temi legati alla propria identità, alla propria leadership e al proprio ruolo, nel governo e in Europa. Di certo, è negativo il bilancio del (fu) Terzo Polo di Azione/Italia Viva, non tanto per la diminuzione dei consensi (-0,9%) ai partiti che alle elezioni si presentarono uniti sotto quello stesso simbolo, quanto per il già citato divorzio che mette seriamente a repentaglio la possibilità di eleggere rappresentanti al Parlamento Europeo alle elezioni previste per il giugno 2024, dove la soglia di sbarramento sarà del 4%.

A uscire sconfitti dalla supermedia Agi/Youtrend anche Azione e Italia Viva. Il Pd deve ancora trovare un’identità

Resta, però, ancora un altro vincitore, se così si può definire. L’unico altro partito con un saldo positivo negli ultimi 12 mesi è il Movimento 5 Stelle (+1,1%), un risultato evidentemente frutto della linea assunta da Giuseppe Conte molto chiara specie sul fronte sociale. A discapito, probabilmente, di una piena intesa col Pd, cosa su cui ancora evidentemente bisogna lavorare con la segreteria guidata da Elly Schlein. E proprio il Pd oggi si attesta quasi sugli stessi valori di un anno fa, nonostante il calo successivo alla sconfitta elettorale e alla ripresa seguita all’elezione di Schlein.

Il bicchiere per i democratici è probabilmente più mezzo pieno che mezzo vuoto, considerando che il partito con la nuova leadership si trovava obbligato a rilanciarsi dopo un risultato estremamente deludente, mentre è tornato a scendere sotto la soglia del 20%. Da questa analisi emerge molto chiaramente come la composizione dell’elettorato attuale dei vari partiti sia un po’ diversa da quella di un anno fa. Ma il dato che resta evidente su tutti è quello dell’astensionismo. Probabilmente, secondo gli analisti, molti ora tornerebbero al voto, ma in un rapporto osmotico con altri che invece abbandonerebbero le urne.