Sos Grecia. Atene chiede altri sei mesi di aiuti. Arriva la richiesta ufficiale all’Europa per la proroga del prestito. Ma Berlino dice no

Pronta la richiesta greca all’Eurogruppo. Da Atene si chiede un’estensione di sei mesi del programma di aiuti. L’annuncio è arrivato in tv dal portavoce del governo, Gabriel Sakellaridis. Entrando nel dettaglio la lettera dovrebbe riguardare la parte di accordo relativo alla concessione di prestiti, mentre rifiuterà l’estensione del completo programma di salvataggio siglato con la Troika. Sembrerebbe esserci la volontà di sbloccare l’impasse che si è creato e per questa ragione nella giornata di ieri sono scesi in campo anche gli Stati Uniti con una telefonata dal segretario del Tesoro Usa al ministro Varoufakis. Il mancato accordo, sostengono dagli States, danneggerebbe la Grecia ma allo stesso tempo anche l’Europa. Dura Angela Merkel che non ha nessuna intenzione di fare sconti: “Se alcuni Paesi sono in difficoltà, allora daremo loro la nostra solidarietà. Ma la solidarietà non è una strada a senso unico piuttosto, con gli sforzi dei paesi, è una faccia della stessa medaglia e sarà sempre così”. L’accordo sarebbe scricchiolante perché c’è il no di Berlino alla proroga.

di Sergio Patti

Alla fine la Grecia abbassa le penne. La minaccia arrivata persino dagli Usa pesa e il governo che aveva promesso di non chiedere l’estensione del programma di aiuti della Troika neppure con la pistola puntata alla tempia, adesso fa marcia indietro. Il premier Alexis Tsipras però si rafforza e alla vigilia del vertice finale sul debito insieme ai ministri dell’Eurogruppo fa eleggere un nuovo presidente, il conservatore Prokopis Pavlopoulos. Mentre i mercati scommettono sul via libera a un accordo tra Atene e Bruxelles, e ieri per questo le Borse sono andate molto bene, il punto di equilibrio sarà un documento molto vicino a quello già preparato dal commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici e però poi finito nel cestino per la rigidità dei falchi tedeschi, ancora ancorati a una politica di rigore che Tsipras non intende più assecondare.

ORE DECISIVE
“Siamo a un punto cruciale dei negoziati – ha detto Tsipras ricordando che ci sono state proteste in mezza Europa per appoggiare le mosse della Grecia. Inevitabile la reazione di Berlino, con l’altolà che non si è fatto attendere. “L’estensione degli aiuti è inscindibile dall’attuazione delle riforme”, hanno fatto sapere dalla Germania, mentre per il cancelliere, Angela Merkel, se alcuni Paesi sono in difficoltà, allora sarà data loro la solidarietà tedesca. “Ma la solidarietà . ha aggiunto la cancelliera – non è una strada a senso unico piuttosto, bensì una faccia della stessa medaglia in cui deve esserci l’impegno dei Paesi aiutati”. Il solito braccio di ferro, insomma, in cui si è inserito per la prima volta il segretario americano al Tesoro, Jack Lew. Gli americani, che fino ad ora avevano tenuto una posizione molto conciliante verso Tsipras, preoocupati anche per le possibili sponde tra Atene e Mosca, ieri hanno drasticamente cambiato rotta. In una telefonata con il ministro del Tesoro Yanis Varoufakis, Lew infatti ha fatto pressioni affinché lavori con l’Europa e il Fondo monetario internazionale. Senza un accordo ci saranno “difficoltà immediate” ha spiegato il Tesoro Usa. “L’incertezza non va bene per l’Europa”, ha aggiunto Lew.

OSSIGENO DALLA BCE
A far capire come la pensano gli americani, si è subito aggiunta anche l’agenzia di rating Fitch, secondo cui la strategia di Atene ha aumentato il rischio di un nuovo taglio del rating per il paese ellenico. Un’intimidazione insomma. Successivamente Varoufakis ha cercato di uscire dall’isolamento scrivendo su Twitter che “il segretario del Tesoro Usa ha effettivamente detto che un mancato accordo danneggerebbe la Grecia”, ma “ha aggiunto che danneggerebbe anche l’Europa. Un avvertimento dunque a entrambe le parti”. nel frattempo la Bce ha confermato la boccata di ossigeno promessa ad Atene col programma di supporto alle banche greche per altre due settimane. Una riserva di liquidità aumentata la settimana scorsa da 60 a 65 miliardi.