“Uno dei tre deve lasciare l’incarico” dice una voce indignata in Sinistra Italiana che (“per ora”, specifica) non vuole uscire allo scoperto. I “tre” a cui si riferisce sono il suo segretario Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e Aboubakar Soumahoro, il deputato eletto nelle liste di Alleanza Sinistra-Verdi che ormai da giorni è nell’occhio del ciclone.
Crescono i malumori sul caso Soumahoro. Dentro Sinistra italiana si comincia a parlare di dimissioni del leader Fratoianni
Di lui si parla da giorni: l’altalenante linea difensiva adottata da quando si è saputo che sua suocera e sua moglie erano coinvolte nelle attività di cooperative che si occupano di migranti con evidenti problemi di pagamenti dei dipendenti e con discutibili condizioni di accoglienza ormai è una una storia quasi vecchia. Su di lui ovviamente si accanisce la destra che ha trovato il boccone perfetto a proposito del “business dei migranti” e della “doppia morale” della sinistra, pilastri della propaganda salviniana.
Contestata alla suocera di Aboubakar pure la truffa
Difficile che Soumahoro possa riabilitarsi: al di là della questione giudiziaria c’è un’evidente problema di opportunità e di coerenza nel racconto che ormai ne hanno determinato la caduta. Ieri è uscita la notizia che ci sono anche la truffa aggravata e le false fatturazioni tra le ipotesi di reato contestate a Marie Thérèse Mukamitsindo, suocera del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e rimane il fascicolo parallelo, senza indagati né ipotesi di reato, che riguarda invece le denunce di maltrattamenti arrivate dagli ospiti (soprattutto minorenni) delle strutture di accoglienza gestite dalle due coop.
Dal 2019 è inoltre in corso una terza indagine, aperta sempre nei confronti della suocera del deputato dopo un blitz dell’ispettorato del lavoro in una delle strutture della Karibu, che ipotizza la malversazione di erogazioni pubbliche.
La crisi ora si sposta su Bonelli e Fratoianni, segretari di Verdi e Sinistra Italiana
La crisi ora si sposta su Bonelli e Fratoianni, segretari di Verdi e Sinistra Italiana, che hanno provato a difendersi ospiti di Lucia Annunziata con poca convinzione. Su Fratoianni (che fino a ieri rivendicava ancora la candidatura di Soumahoro) pesa la lettera di dieci dirigenti del suo partito che fanno riferimento a un’altra missiva inviata al segretario da alcuni dirigenti pugliesi del partito, e lo accusano di essere stato “perfettamente a conoscenza, da molto tempo prima della candidatura”, di fatti controversi che riguardavano Soumahoro.
E dicono di averlo avvertito del fatto che l’ex sindacalista fosse una persona “discussa sui territori dove ha operato”, ma che lui “mostrò completa indifferenza alle notizie riferitegli”. Bonelli accusa di “non essere stato informato” e ieri ha raccontato di avere “sollecitato” l’autosospensione di Soumahoro: “Sono turbato da una vicenda bruttissima, siamo stati colti alla sprovvista, non avevamo alcun tipo di elemento quando abbiamo candidato Soumahoro. Si è garantisti quando c’è un procedimento giudiziario o una persona indagata. Nel momento in cui noi lo abbiamo candidato, Aboubakar era una persona molto stimata da sindaci e prefetti. Sulla base di quali elementi avremmo potuto dire non ti candidiamo?”, ha detto ieri a Un giorno da pecora su Radio Uno.
“Mi sento ingannato? – ha detto Bonelli – Lui sostiene di non sapere nulla di questa vicenda. Ma la questione è così drammaticamente importante per quei ragazzi sfruttati che si battono per i loro diritti, che non possiamo non impegnarci per fare chiarezza”.
“Uno dei tre deve lasciare l’incarico”, dicono nel partito
Ma il problema è tutto loro: “Uno dei tre deve lasciare l’incarico”, dicono nel partito. La debolezza di Fratoianni potrebbe essere usata per mettere in discussione la sua posizione da segretario del partito. Lo sanno tutti, semplicemente non credono che sia ancora l’ora di dirlo pubblicamente.
Ed è di oggi la notizia che Marie Terese Mukamitsindo, legale rappresentante della cooperativa Karibu e suocera di Soumahoro, ha riconosciuto “quanto rivendicato” da una sua lavoratrice e accetta di pagarle, a rate, circa 20 mila euro relativi a stipendi e tredicesime non versati tra il gennaio 2021 e l’ottobre del 2022, ma anche la tredicesima del 2020 e il tfr relativo al periodo 1 gennaio 2016-31 ottobre scorso. È quanto si legge nel verbale di conciliazione dell’Ispettorato del Lavoro di Latina, che stamattina ha ricevuto la donna, suocera del deputato Aboubakar Soumahoro e la lavoratrice, assistita dalla Uiltucs.
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