Soumahoro vede razzisti ovunque

Soumahoro diventa l’idolo del Riformista. In un'intervista sdraiata accusa di discriminazioni pure chi l’ha candidato.

Soumahoro vede razzisti ovunque

Uno ce la mette tutta per volergli bene a Aboubakar Soumahoro. Non tanto per lui – che come molti altri politici influencer se la caverà ammaccato ma ben pagato in questa legislatura – ma per le istanze che si era proposto di rappresentare in Parlamento e per gli ultimi a cui voleva dare voce. Intendiamoci, in Italia esiste un popolo sommerso di schiavi che seccano sotto al sole e si consumano le dita per tenere in piedi un bel pezzo della gastronomia italiana che sculetta in giro per il mondo. Questa cosa fa schifo e facciamo schifo pure noi che pensiamo di scavalcarla con una donazione sotto Natale o con un voto al Soumahoro di turno.

Soumahoro diventa l’idolo del Riformista. Intervista sdraiata all’ex beniamino della sinistra. Che accusa di discriminazioni pure chi l’ha candidato

Il punto centrale della discussione è che il deputato ex Alleanza Verdi Sinistra, ora accasato nel limbo del Gruppo Misto, non ha la credibilità – forse nemmeno lo spessore – per rappresentare quel mondo di cui vorrebbe essere l’idolo indiscusso. Non può esserne la voce perché nessuno di quelli che marciscono nelle baracche avrebbe occasione, nemmeno ripetendo un milione di volte la propria vita, di assurgere a personaggio pubblico, di diventare parente dei salotti buoni dell’immigrazione e poi pretendere di non essere criticabile.

Il parlamentare Soumahoro insiste nello spostare una critica politica su una questione razziale che non c’entra un fico secco. Soumahoro non è criticato solo dai razzisti. Soumahoro è criticato dai leader di partito che l’hanno scelto per il Parlamento, Soumahoro è messo in discussione dalle associazioni che il razzismo lo combattono per statuto e da quelli che con gli ultimi condividono le loro giornate. Non può evitare di rispondere ai suoi compagni di partito indicando l’odio per i neri come causa del suo silenzio.

È un trucco che non funziona. Anzi forse – e questa sarebbe la notizia peggiore – è un trucco che non gli funziona più. Per questo nella serie di errori che ha compiuto finora possiamo aggiungere tranquillamente la sua intervista “in esclusiva” a Il Riformista. Parte subito male con un “parlo con voi perché mi avete difeso” come se il mondo fosse una divisione in clan: gli amici dei miei amici sono miei amici. Rimanda qualsiasi spiegazione a un dossier (in cui parla di sé in terza persona) che rimanda a bilanci della sua associazione che paiono i rendiconti delle bocciofile di paese.

Cade nell’errore di tutti i narcisisti: “Quelli che erano venuti a cercarmi per candidarmi e che in campagna elettorale mi chiedevano i selfie, a un certo punto li ho visti attraversare la strada per non incontrarmi. Con una dinamica che si fatica a capire, il giorno prima ti incensano e il giorno dopo ti allontanano”, dice a Il Riformista. Soumahoro continua a vedere il mondo in relazione a sé stesso senza prendere in considerazione che le reazioni cambiano secondo il meccanismo della causa e dell’effetto. E sull’esser causa non si concede nemmeno un dubbio.

Il punto più basso di quell’intervista è che, secondo la tesi di Soumahoro, alla fine perfino Fratoianni e Bonelli, segretari di Sinistra Italiana e Verdi, si comporterebbero come si comportano per una forma sottile di razzismo. Il che significherebbe che non solo loro due ma l’intero arco della sinistra parlamentare sarebbe, secondo il deputato Soumahoro, portatore dei peggiori vizi della destra.

A questo punto, pensateci bene, quale sarebbe l’unica via della salvezza? Soumahoro, appunto. Non male, eh? Anche perché ieri il deputato che da giorni dice di avere “spiegato tutto” incrociando i cronisti all’ingresso della Camera ha detto di avere “molto rispetto per il lavoro dei giornalisti” (che fino alla mattina erano tutti brutti e cattivi tranne quelli de Il Riformista) e che “presto ci sarà modo di avere chiarimenti”. Ma come? Quindi il “tutto” non è ancora tutto?

 

Leggi anche: Numeri a caso e pull factor Tutte le Fake news di Piantedosi sui migranti. L’erede di Salvini: Ong calamite di profughi. Ma è una vecchia balla già smontata