Spagna, si allarga lo scandalo dei falsi curriculum: si dimette l’assessore Vox in Estremadura

Spagna, si allarga ulteriormente lo scandalo dei falsi curriculum: si dimette l’assessore Vox in Estremadura

Spagna, si allarga lo scandalo dei falsi curriculum: si dimette l’assessore Vox in Estremadura

Lo scandalo dei falsi curriculum continua a scuotere la politica della Spagna. Questa volta a finire nell’occhio del ciclone è Ignacio Higuero, assessore alla Gestione forestale e al mondo rurale della regione dell’Estremadura, esponente di Vox, che si è dimesso dopo che è emerso di aver falsificato il proprio titolo di studio.

Nel suo curriculum ufficiale, pubblicato sul sito della Giunta regionale, Higuero aveva dichiarato di essersi laureato in Marketing presso l’Università privata San Pablo CEU nel 1993. Un’informazione smentita dai fatti: in quell’anno l’ateneo non era ancora operativo e, soprattutto, gli studi in Marketing non erano ancora attivi in Spagna.

Le dimissioni dopo le rivelazioni della stampa

Le dimissioni sono arrivate poche ore dopo la pubblicazione di un’inchiesta del portale online El Plural, che ha rivelato la falsificazione. L’esecutivo regionale, guidato dalla popolare María Guardiola, ha confermato con un comunicato ufficiale la cessazione di Higuero dall’incarico.

Higuero era entrato nel governo dell’Estremadura grazie all’accordo tra il Partito Popolare e Vox, ma un anno fa si era smarcato dalla linea del partito di estrema destra, scegliendo di rimanere in giunta anche dopo la rottura dell’alleanza tra le due forze politiche a livello regionale.

Un caso che si inserisce in una lunga serie di falsi curriculum vitae

Il caso di Higuero non è isolato. Le sue dimissioni rappresentano infatti il terzo episodio di rilievo nell’arco di poche settimane. Prima di lui, erano stati costretti a fare un passo indietro la vicesegretaria del Partito Popolare, Noelia Núñez, e il commissario del governo per la ricostruzione a Valencia, nonché presidente dei socialisti locali, José María Ángel Batalla. Entrambi erano stati accusati di aver millantato titoli di studio o qualifiche professionali mai ottenuti.