Dopo oltre un anno e mezzo di pandemia, colpo di scena: cambia il sistema di classificazione delle regioni. L’assegnazione del colore e le misure di contenimento saranno regolate soprattutto in base ai ricoveri.
Dopo le pressioni delle Regioni spaventate da un indice Rt sintomi in forte rialzo in pieno periodo estivo sotto la spinta della variante Delta (leggi l’articolo), l’apertura definitiva è arrivata dal ministro della Salute Roberto Speranza: “In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori”, ha detto alla riunione organizzata dalla nuova presidenza slovena con i ministri di Germania, Portogallo e Slovenia.
Se non si cambia sistema, infatti, il rischio è che già da lunedì quasi tutta l’Italia torni ad essere gialla. A dirlo sono i dati dell’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) che registrano ben 19 regioni a rischio moderato e un Rt sintomi che è passato da 0,66 a 0,91 in una sola settimana. Il che significa che già dalla prossima settimana si prevede che arrivi a 1,2. Ma il problema dei colori e delle classificazioni non è nuovo. Già a inizio luglio infatti, Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e della conferenza delle Regioni, ne aveva chiesto quantomeno un aggiornamento prevedendo al posto dell’Rt sintomi e incidenza l’Rt ospedaliero.
Una richiesta alla quale si sono unite diverse forze che sostengono il governo. L’ipotesi era sempre stata accolta con freddezza dal ministero della Salute, ma ora le parole di Speranza cambiano l’orizzonte. In questa nuova ondata dovuta alla variante delta, grazie all’arrivo dei vaccini, all’incremento dei contagi non è corrisposto l’incremento di ospedalizzazioni. Anzi. A fronte di un raddoppio di casi in questa settimana, il numero di ingressi in terapia intensiva è rimasto sostanzialmente identico alla settimana precedente, mentre il numero di posti letto in area medica occupati da pazienti Covid con sintomi continua a calare con un saldo ingressi-uscite negativo.
È pur vero che la curva delle ospedalizzazioni segue solitamente quella dei casi con una settimana di ritardo, come confermato dal presidente dell’Iss Silvio Brusaferro, sottolineando che anche l’Rt ospedaliero è in crescita: “L’evoluzione nel mese di agosto si prospetta con una crescita dell’occupazione in terapia intensiva e area medica ma comunque inferiore alle soglie critiche rispettivamente del 30 e 40%, ma è possibile che si superi il 10 per cento di occupazione con centinaia di persone ricoverate, questo è ovviamente lo scenario peggiore”.
Ma sul tavolo del governo c’è da sciogliere anche il nodo del green pass. L’idea è quella del decreto ad hoc per l’estensione del passaporto vaccinale anche per l’accesso ai mezzi pubblici a lunga percorrenza, ai concerti e agli stadi. Sono forti, invece, le resistenze all’introduzione della certificazione verde per i bar e i ristoranti.