Spot anti-Covid-19, l’Abruzzo non bada a spese. Dopo l’incarico a una società amica, Marsilio stanzia altri 100mila euro

Abruzzesi capatosta? A smentire il luogo comune ora è anche il settimanale Panorama e a restare scettico è solo il presidente della Regione, Marco Marsilio, che insiste sulle campagne divulgative anti Covid19. La giunta sovranista del governatore romano investirà ancora per riferire agli abruzzesi ciò che già sanno grazie alle campagne informative del governo e della Polizia di Stato. “Viene da pensare che il presidente Marsilio creda che noi abruzzesi abbiamo qualche difficoltà nell’apprendimento – interviene la senatrice del Movimento 5 Stelle, Gabriella Di Girolamo (nella foto) – altrimenti non riesco a spiegarmi il nuovo impegno economico di 25mila euro per ognuna delle 4 Asl regionali per “dare il via ad un nuovo modello di comunicazione che coinvolga l’intero mondo dei media abruzzesi” sulle cose da fare ed il comportamento da tenere per combattere l’epidemia del Covid-19”.

Tra le pieghe del bilancio regionale sono già stati recuperati oltre 45mila euro per la famosa campagna anti Coronavirus affidata alla Mirus, società che oltre alla elezioni di Marsilio ha curato anche la pubblicità alla Società unica regionale di trasporto (Tua) e la grafica dei cartelloni del suo partito, Fratelli d’Italia. In Regione sembra che abbiano la “testa dura” come le pietre degli Appennini.

“Eppure uno studio realizzato da Next14 per Panorama, ci mette al primo posto della classifica tra i cittadini rispettosi della campagna “io Resto a casa”, con il 61,3% della popolazione, al di sopra della media nazionale del 58%, con un andamento del contagio in linea con le altre regioni – spiega la parlamentare abruzzese – Probabilmente Marsilio ha ritenuto che non bastasse la comunicazione dello scorso mese costata 48.190 euro, curata da Michele Russo con la società Mirus. Penso che sia doveroso, mentre stiamo lavorando per trovare le risorse per rilanciare l’economia e la sanità, informare i cittadini di come vengono spesi i loro soldi”.

Poltronavirus, doppi incarichi, tagli alla sanità pubblica e poi pagare le cliniche private per posti letto non necessari, fuori tempo massimo anche con le promesse di sostegni immediati che tanto veloci non possono essere, in Regione Abruzzo non sanno più che inventare.