Spuntano altri affari all’ombra del giglio magico. Ecco l’operazione Carrai-Bernabè nel settore dei pagamenti elettronici

Si dà il caso che nel Cda della Bassilichi sieda ancora oggi Marco Carrai, uno dei renziani della prima ora e fedelissimo dell’ex presidente del consiglio.

di Stefano Sansonetti

Con Matteo Renzi fuori da palazzo Chigi, ma certo non lontano dal giro che conta, gli affari all’ombra del giglio magico non si fermano. Anzi. La scorsa settimana è praticamente passata inosservata l’operazione che ha portato Icbpi, l’Istituto centrale delle banche popolari, ad acquistare la società Bassilichi Spa. Accordo di tutto rispetto, visto che parliamo di 230 milioni di euro. Totalmente rimasti dietro le quinte, invece, i protagonisti e gli interessi in gioco. Diciamo innanzitutto che le due società sono attive nel sensibile settore dei pagamenti elettronici. Icbpi, che un tempo faceva capo ad alcune banche popolari del Nord, controlla CartaSi. Bassilichi, dal nome dell’omonima famiglia, è una società che ha sedi a Siena e Firenze. E qui, in tempi di giglio magico più o meno allargato, comincia a emergere qualche curiosità.

I dettagli – Tanto per cominciare Bassilichi è uno dei finanziatori della fondazione Open, quella che organizza la renziana Leopolda. Negli elenchi dei sostenitori il nome dell’azienda toscana compare accanto alla cifra di 25 mila euro. Ma il percorso non termina qui. Si dà infatti il caso che nel Cda della Bassilichi sieda ancora oggi Marco Carrai, uno dei renziani della prima ora e fedelissimo dell’ex presidente del consiglio. Lasciamo un attimo la Bassilichi e concentriamoci sulla società che l’ha appena rilevata, la Icbpi. Quest’ultima, non molto tempo fa, è stata ceduta dalle banche popolari a un gruppo di fondi composto da Bain, Advent e Clessidra. Ma soprattutto va registrato che presidente di Icbpi è tutt’ora Franco Bernabè, già manager pubblico di lungo corso, successivamente avvicinatosi alla grande famiglia del giglio magico proprio per il tramite di Carrai. E’ infatti appena il caso di ricordare che Bernabè e il Richelieu renziano sono già da anni soci in diverse attività imprenditoriali. Entrambi, per dire, sono nel capitale della Cambridge Management Cosulting Labs. La quale, a cascata, vanta alcune partecipazioni come quella nella Cys4, la società nata su input di Carrai per sfruttare il business della cyber security, e quella nella Cgnal, attiva nel settore limitrofo dei “big data”.

Lo scenario – Insomma, tra i due c’è un rapporto consolidato. Che verosimilmente avrà contribuito ad agevolare l’operazione con cui la Icbpi, presieduta da Bernabè, ha acquistato la Bassilichi Spa, nel cui consiglio di amministrazione siede Carrai. Per carità, l’intesa era già stata raggiunta nei mesi scorsi, ma si è perfezionata adesso. Che poi, a voler mettere ancora più a fuoco il business in questione, non si può non rilevare come pagamenti elettronici e monetica siano settori in cui la sicurezza informatica riveste un ruolo molto importante. Un po’ quella stessa cyber security su cui, proprio con Bernabè, Carrai ha scommesso da un punto di vista imprenditoriale, con la speranza (poi frustrata) di conquistare un ruolo istituzionale.