La proposta di Walter Rizzetto, energico deputato di Fratelli d’Italia, è chiara: introdurre un nuovo reato a difesa dei cittadini che vengono perseguitati dalle società di recupero crediti con pratiche illecite. Telefonate a qualsiasi ora del giorno e, perché no, anche della notte. Minacce. Visite domiciliari. Pressione psicologica. Ecco, la proposta di legge presentata dal parlamentare mira a combattere lo “stalking bancario”. La pdl, infatti, ha come obiettivo l’inserimento di una specifica previsione normativa diretta a punire le pratiche illecite delle società che svolgono attività di recupero di crediti, quando queste si concretizzano in vere e proprie situazioni di stalking. “Non mi pare né etica né umana la modalità con cui le società recuperano soldi per conto delle banche”, dice a La Notizia Rizzetto che, allo stesso tempo, precisa: “La proposta ovviamente non dice che i debiti non debbano essere pagati, ma il recupero crediti deve obbedire, specie in questo periodo, a criteri più umani ed etici”. Insomma, il recupero “dev’essere accompagnato, capendo anche situazioni e situazioni e scindendo le une dalle altre”.

Spiragli di ottimismo – Di storie come questa, le cronache degli ultimi anni sono piene. “Io non ne potrò sicuramente beneficiare, ma non importa. Almeno ne beneficeranno semmai dovessero trovarsi nelle stesse condizioni di me e mio marito, che purtroppo non c’è più”, dice sconsolata ma combattiva Laura. La stessa combattività che ha trasmesso a Rizzetto. Che, non a caso, si dice ottimista che la proposta di legge possa trovare sbocco nel prossimo Parlamento. “Mi auguro e penso proprio che riusciremo nel nostro intento”. La proposta, peraltro, è stata presentata con Nicola Molteni, leghista di lungo corso e fedelissimo di Matteo Salvini (e probabile ministro del Governo Conte). “Spero che il prossimo Esecutivo possa mantenere gli impegni e le promesse fatte”, chiosa ancora Rizzetto. Se lo augurano in tanti. A cominciare da chi ha subito perdite e inquietanti vessazioni.