Stato di Diritto, il commissario Ue McGrath promuove il governo Meloni. Dopo che le destre hanno bloccato la missione europea in Italia

Il commissario al Diritto Ue promuove l'Italia. Dopo che le destre hanno bloccato la missione della commissione di controllo del diritto

Stato di Diritto, il commissario Ue McGrath promuove il governo Meloni. Dopo che le destre hanno bloccato la missione europea in Italia

“La riforma della Giustizia nel suo complesso e, in particolare, la separazione delle carriere dei magistrati, è coerente con i sistemi in vigore nelle più importanti nazioni europee. In un clima positivo e costruttivo, il Governo continuerà ad aggiornare la Commissione europea sui contenuti della legge attuativa della riforma, se la stessa sarà confermata dal referendum”.

È quanto si legge nella nota dai toni autocelebrativi, diramata ieri da Palazzo Chigi, dopo l’incontro tra la premier Giorgia Meloni e il Commissario europeo per la democrazia, Giustizia, Stato di diritto e tutela dei consumatori, Michael McGrath. Nel faccia a faccia, si legge ancora, “sono stati approfonditi i temi dello Stato di diritto e delle iniziative di riforma che l’Italia sta portando avanti, descrivendo in particolare i contenuti della riforma costituzionale sulla Giustizia, l’iter per arrivare alla sua approvazione e i successivi passaggi necessari in caso di una sua conferma referendaria”.

Anche McGrath soddisfatto dell’incontro

Toni altrettanto entusiastici sono stati utilizzati da McGrath: Con Meloni abbiamo parlato dello scudo europeo per la democrazia”, ma anche “del 28° regime, dello stato di diritto e delle riforme: è stato un ottimo incontro, resteremo in contatto”.

Resta la ferita della cancellazione della missione della Commissione Libertà civili dell’Ue

Ma quello che sarebbe stato derubricato come “normale incontro” istituzionale, ha assunto ieri un connotato particolare, alla luce del voto di due giorni fa a Bruxelles dal partito di Meloni che insieme all’ultradestra ha cancellato la missione italiana della Commissione Libertà civili del Parlamento europeo. Ovvero quella deputata, tra l’altro, a verificare lo stato di salute della libertà di stampa, della giustizia e del rispetto del diritto nei Paesi membri. Cioè dei temi dei quali si occupa proprio McGrath.

Così a molti è risultato stridente il commento del commissario circa il report sullo stato del diritto che ogni anno l’esecutivo europeo stila su ciascun Paese. McGrath ha ricordato che il rapporto sull’Italia è stato pubblicato a luglio di questo anno, ma ha omesso di ricordare che il rapporto bocciava nettamente il nostro Paese circa la protezione per i giornalisti, a causa dello stallo “nel proseguimento dell’iter legislativo relativo al progetto di riforma in materia di diffamazione e tutela del segreto professionale”…

Ma per McGrath l’Italia migliora

Il commissario ha invece ricordato come nel report “per il vostro Paese abbiamo annunciato sei raccomandazioni, dalla digitalizzazione, al sistema giudiziario, passando alla protezione dei giornalisti e siamo impegnati nell’attuazione e nel follow up di queste raccomandazioni”. Tuttavia il commissario non ha spiegato come si possa fare questo “follow up”, se alla missione deputata ad analizzare l’Italia è stato impedito di partire…

Il paradosso del Garante Privacy

Inoltre né il commissario né (più che comprensibilmente) il governo hanno commentato gli ultimi risvolti del “caso Garante privacy”, che la stessa Missione Ue – se fosse giunta in Italia – probabilmente avrebbe analizzato. Ovvero le dimissioni del Segretario generale dell’Autority deputata a garantire la privacy degli italiani (Angelo Fanizza, magistrato del Tar), perché scoperto ad aver fatto pressioni sui propri sottoposti affinché violassero la privacy dei dipendenti del Garante (questione legata alla Giustizia)…

Lo scopo del Segretario era trovare la “talpa” che aveva passato i documenti “scottanti” al giornalista Sigfrido Ranucci (questione legata alla libertà di stampa). Un cortocircuito paradossale, ricadente in pieno nella sfera di interesse del commissario Ue.

Lasciando l’Italia Mcgrath si è detto “complessivamente molto soddisfatto sull’impegno dell’Italia sullo stato di diritto”, ma molti non sono affatto d’accordo con lui.