Stato d’emergenza fino al 31 luglio? Il governo Draghi vuole la proroga ma la Lega non ci sta (perché farebbe una figuraccia)

La proroga dello stato d'emergenza fino al 31 luglio sarà contenuta nel decreto legge di Draghi sulle riaperture dal 26 aprile. Ma la Lega non ci sta

Stato d’emergenza fino al 31 luglio? Il governo Draghi vuole la proroga ma la Lega non ci sta (perché farebbe una figuraccia)

Stato d’emergenza fino al 31 luglio? Lo stato di emergenza lo ha prorogato il governo Conte fino al 30 aprile. E adesso il governo Draghi studia un’ulteriore proroga da fissare al 31 luglio. Ma nell’esecutivo c’è chi vuole fermare

Stato d’emergenza fino al 31 luglio?

Cos’è lo stato d’emergenza che il governo vuole prorogare fino al 31 luglio? Lo stato di emergenza, spiega Openpolis, è una condizione giuridica che può essere attivata al verificarsi o nell’imminenza di eventi eccezionali come nel caso della pandemia da Covid-19, terremoti o alluvioni. Quando cioè si renda necessario agire con urgenza e con poteri straordinari per proteggere i cittadini e riparare eventuali danni. In questi casi è possibile anche limitare le libertà personali per motivi sanitari, come previsto dall’articolo 16 della costituzione.

In base all’articolo 24 del decreto legislativo 1/2018 lo stato di emergenza viene deliberato dal consiglio dei ministri su proposta del presidente d’intesa con le regioni interessate. La delibera fissa inoltre le prime risorse finanziarie destinate agli interventi più urgenti, la durata che non può essere superiore ai 12 mesi, prorogabile una sola volta per altri 12 e la dimensione territoriale dell’emergenza.

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Lo stato di emergenza e la proroga fino al 31 luglio

Il Fatto Quotidiano scrive oggi che proprio sulla proroga fino al 31 luglio dello stato d’emergenza si consuma un altro scontro nella maggioranza. Il presidente del Consiglio Mario Draghi vuole prorogarlo fino al 31 luglio, come è già successo l’anno scorso, per coprire i mesi decisivi della campagna vaccinale. Ma il centrodestra vuole invece una mini-proroga di un mese o due al massimo. Non di più:

 “Chi lo dice che bisogna arrivare per forza a metà estate?” chiede critico un big leghista. Più che un motivo razionale –nessuno vuole cancellare i poteri straordinari di governo e della struttura commissariale – c’è una ragione di forma (e quindi di consenso). Basti ricordare che nel luglio scorso, quando il governo giallorosa stava per rinnovare per la prima volta lo stato di emergenza fino a ottobre, la destra andò all’attacco. “Non c’è alcuna emergenza, stanno creando un danno economico devastante al nostro Paese” disse in Senato Matteo Salvini rivolgendosi anche al Quirinale.

Mara Carfagna, oggi ministra del governo Draghi, invece spiegò che il rinnovo veniva fatto perché “l’esecutivo non ha la forza di governare nel normale confronto democratico”. Stessa cosa a ottobre quando il leader della Lega parlò di “scelta politica e non sanitaria”. Oggi Lega e FI sono al governo e non sarà facile spiegare ai propri elettori una giravolta così repentina.

E soprattutto, contro la proroga dello stato d’emergenza fino al 31 luglio ci sarà Giorgia Meloni a fare le barricate. Fratelli d’Italia così farà ancora una figura di coerenza che gli permetterà di guadagnare voti nei confronti della Lega. Per questo Salvini e i suoi sono così nervosi.

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