Stipendi fermi al palo, non si sbloccano i salari e gli arretrati per oltre 5 milioni di lavoratori

La trattativa sul rinnovo del contratto non si sblocca: stipendi fermi al palo e arretrati bloccati per 5 milioni di lavoratori.

Stipendi fermi al palo, non si sbloccano i salari e gli arretrati per oltre 5 milioni di lavoratori

Gli stipendi restano fermi al palo e per oltre 5 milioni di lavoratori il potere d’acquisto continua a calare. Per questa ragione i sindacati del settore commercio sono pronti a una nuova mobilitazione, da allargare anche al turismo, per chiedere che si sblocchi la trattativa sul rinnovo del contratto.

Le sigle hanno già indetto uno sciopero il 22 dicembre e dopo quella mobilitazione la discussione tra le parti per rinnovare il contratto non è mai concretamente ripresa. Motivo per cui ora potrebbe essere indetta una nuova mobilitazione, come spiega il Sole 24 Ore.

Contratto commercio e turismo, stipendi fermi al palo: tra i punti critici anche gli arretrati

Il punto da risolvere al più presto è quello degli stipendi: il rinnovo deve garantire un aumento dei salari al più presto, secondo le sigle. Tra i nodi da sciogliere c’è anche quello del calcolo degli arretrati dovuti ai lavoratori. 

Secondo il segretario generale Uiltucs, Paolo Andreani, bisogna al più presto recuperare il potere d’acquisto: “Se prendiamo il 2022, con la fiammata dell’inflazione i lavoratori del settore hanno perso una mensilità di termini di potere di acquisto”. Così i sindacati chiedono di riaprire al più presto i negoziati. 

Per il segretario generale della Fisascat Cisl, Davide Guarini, è necessario riconoscere “aumenti di salario in linea con l’Ipca e che siano in grado anche di recuperare il periodo intercorso dalla scadenza a oggi”. Le imprese, invece, frenano chiedendo risposte anche su altri temi come la flessibilità, i part time e il lavoro domenicale.

L’ipotesi di una nuova mobilitazione

Se non ci dovesse essere una reazione delle controparti, secondo Guarini, sarebbe inevitabile una “ulteriore mobilitazione”. Che dovrebbe essere unitaria, secondo il segretario generale Filcams Cgil, Fabrizio Russo: “Il tempo è scaduto e il rinnovo della contrattazione nazionale del terziario nel suo complesso non è più rinviabile”. Motivo per cui un nuovo sciopero, che andrebbe indetto da tutte le sigle insieme, potrebbe arrivare presto per i lavoratori di commercio e turismo.