Stipendi, nuova mazzata per gli italiani: il reddito reale continua a scendere, mentre nei Paesi Ocse cresce

L'Ocse certifica il calo degli stipendi degli italiani rispetto all'inflazione nel 2023: il reddito reale pro capite sale, invece, nel G7.

Stipendi, nuova mazzata per gli italiani: il reddito reale continua a scendere, mentre nei Paesi Ocse cresce

Il reddito reale delle famiglie in Italia scende, mentre nell’area Ocse cresce. Tanto nel quarto trimestre del 2023 quanto in tutto lo scorso anno. Insomma gli stipendi, parametrati all’inflazione, continuano a scendere in Italia mentre in molte delle altre economie avanzate aumentano. 

L’Ocse comunica che nel quarto trimestre il reddito reale delle famiglie è cresciuto complessivamente dello 0,5%, dopo un calo dello 0,2% nel trimestre precedente. Su 19 Paesi esaminati, in 11 si registra un aumento, in sei (tra cui l’Italia) un calo e in due un dato stabile. 

Il reddito reale nel quarto trimestre del 2023

Se prendiamo in esame le economie del G7, il reddito reale delle famiglie è cresciuto nel Regno Unito dello 0,5% (grazie all’aumento delle prestazioni sociali, segnala l’organismo con sede a Parigi), in Francia dello 0,7% e negli Stati Uniti dello 0,4%. Nell’ultimo trimestre dell’anno arrancano, invece, il Canada (-0,7%) e l’Italia (-0,2%), mentre è stabile la Germania. 

Gli stipendi nel 2023: l’Italia resta indietro

I dati messi a disposizione dall’Ocse sono anche quelli complessivi del 2023: il reddito reale pro capite nei Paesi Ocse è aumentato dell’1,2%, a fronte di una crescita del Pil pro capite dell’1,1%. Dati che arrivano in un contesto di deciso rallentamento dell’inflazione. 

Nei Paesi del G7 l’aumento del reddito pro capite è dell’1,5% e a fare la parte da leone sono gli Stati Uniti (+2,9%). Bene anche Regno Unito (+1,3%) e Francia (+0,5%). All’opposto in Italia il reddito reale pro capite nel 2023 è sceso dello 0,4%, ma peggio ancora è andata in Germania (-0,9%). Mal comune, mezzo gaudio, potrebbe dire qualcuno. Ma la verità è che neanche il netto calo dell’inflazione è sufficiente per gli stipendi degli italiani, che restano sostanzialmente fermi di fronte a un continuo aumento dei prezzi e a pagare il prezzo più alto sono sempre le famiglie.