Stipendi più alti, arriva il rinnovo del contratto della scuola: aumenti da oltre 100 euro al mese

Firmato il rinnovo del contratto della scuola: scattano stipendi più alti da oltre 100 euro al mese per 1,2 milioni di lavoratori.

Stipendi più alti, arriva il rinnovo del contratto della scuola: aumenti da oltre 100 euro al mese

La novità forse più attesa riguarda gli aumenti, con stipendi più alti di 124 euro al mese per i docenti, 96 euro per il personale tecnico-amministrativo e 190 euro per i direttori dei servizi generali e amministrativi. Il rinnovo del contratto della scuola contiene, però, anche una serie di novità dal punto di vista normativo che entrano in vigore a partire da oggi, 19 gennaio. 

Tra le novità c’è l’introduzione del lavoro agile, ma anche la regolazione dei nuovi ordinamenti professionali per il personale ausiliario, tecnico e amministrativo di scuole e università. Poi ci sono i tre giorni di permesso retribuito anche per i lavoratori precari. Vediamo insieme le novità del nuovo contratto della scuola, a partire dagli aumenti di stipendio.

Il nuovo contratto della scuola: i beneficiari e gli stipendi più alti

Le trattative erano iniziate più di un anno fa e si sono concluse ieri. La firma è quella del contratto Istruzione e ricerca del triennio 2019-2021, riguardante poco più di 1,2 milioni di dipendenti. L’aumento medio di stipendio per gli 850mila insegnanti è di 124 euro: i 101 ottenuti lo scorso anno con la prima parte del contratto, a cui aggiungere la parte residua di 23 euro. 

Le sigle hanno firmato tutte, con l’eccezione della Uil scuola. Va detto che non tutti si ritengono particolarmente soddisfatti, ritenendo che gli aumenti sarebbero dovuti essere ben più consistenti di fronte all’inflazione record. Ora, infatti, si guarda al nuovo rinnovo, quello per il periodo che va dal 2022 al 2024. E quello che, appunto, dovrà guardare all’inflazione record degli ultimi due anni. 

Per i rinnovi contrattuali la manovra ha stanziato in totale 8 miliardi di euro. Secondo i primi calcoli, questo per la scuola vuol dire tra i due e i tre miliardi. Così facendo l’aumento retributivo potrebbe essere di poco inferiore al 6%. Il primo anticipo, in realtà, è già arrivato con la misura una tantum per l’indennità di vacanza contrattuale: parliamo di 1.518 euro per i presidi, tra i 766 e i 1.288 euro per i docenti e tra i 596 e i 1.353 euro per il personale Ata.