Stipendi più alti, con la riforma fiscale meno tasse su tredicesima e straordinari

Gli emendamenti del governo alla riforma fiscale puntano a una detassazione di tredicesima e straordinari, con stipendi più alti.

Stipendi più alti, con la riforma fiscale meno tasse su tredicesima e straordinari

Arrivano le modifiche alla delega fiscale con la proposta di modifica del governo attraverso l’emendamento depositato in commissione Finanza alla Camera. Le novità riguardano anche gli stipendi degli italiani, con la tassa piatta e agevolata per la tredicesima, i premi di produttività e gli straordinari. Da valutare, invece, la flat tax generalizzata sugli aumenti di stipendio dei lavoratori dipendenti.

In sostanza ci sarà una detassazione per tredicesima, straordinari e premi di produttività. In commissione è iniziata la votazione degli emendamenti presentati dai gruppi parlamentari sulla riforma fiscale, ma su 600 richieste sembra probabile un netto sfoltimento, con la maggioranza intenzionata a discutere su una ventina di temi circa.

Come cambiano gli stipendi, tra straordinari e tredicesima

Una delle proposte del governo riguarda l’introduzione di una tassazione sostitutiva dell’Irpef che verrebbe applicata sui premi di produttività, sugli straordinari oltre una certa soglia e sulle tredicesime. Non viene indicata un’aliquota, ma secondo quanto riporta la Repubblica si potrebbe trattare della classica flat tax al 15%, con la stessa percentuale prevista per gli autonomi. Proprio sulla tassa piatta incrementale per i lavoratori dipendenti, invece, per il momento il governo prende tempo, confermando per ora solo quella per gli autonomi.

Per il momento, quindi, il governo punta sulla detassazione di tredicesime, straordinari e premi di produttività, rinunciando però alla promessa sulla flat tax incrementale estesa anche ai lavoratori dipendenti.

Quando arriverà l’approvazione della delega fiscale

Il Parlamento in questo momento è alle prese con diversi provvedimenti, di cui alcuni urgenti, trattandosi anche di decreti con scadenze vicine. L’obiettivo dell’esecutivo è chiudere la delega fiscale a Montecitorio entro la pausa estiva, ma per il Senato bisognerà probabilmente attendere settembre. L’importante è chiudere entro l’autunno per poi arrivare a gennaio all’intervento sull’Irpef, con la riduzione da quattro a tre aliquote. Sempre che si trovino le risorse, come sottolineato dal viceministro all’Economia Maurizio Leo.