Il cantiere manovra sta per aprirsi. Per ora parliamo solo di annunci, magari elettorali, che in autunno potrebbero anche dissolversi nel nulla. Come, peraltro, già successo negli scorsi anni proprio sul taglio dell’Irpef al ceto medio che oggi è sulla bocca di gran parte della maggioranza. Ma intanto qualcosa inizia a muoversi e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha già iniziato un primo giro di incontri sulla prossima legge di Bilancio.
Due, al momento, gli obiettivi dichiarati: il taglio delle tasse al ceto medio e la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Quest’ultima voluta dalla Lega, che la chiede con il suo leader Matteo Salvini. Che vuole anche la flat tax per i redditi fino 100mila euro per i lavoratori autonomi. Dall’altra parte c’è Forza Italia, che vuole la riduzione dell’aliquota Irpef fino ai 50-60mila euro. Ma per entrambe le misure servono già nove miliardi.
Busta paga più alta, Fi vuole il taglio dell’Irpef in manovra
Forza Italia ci aveva già provato l’anno scorso a ridurre l’Irpef per il ceto medio. Finì in un nulla di fatto, anche a causa del flop del concordato preventivo, da cui ci si aspettava più risorse proprie per finanziare la riduzione delle tasse. Quest’anno anche Fratelli d’Italia sembra favorevole a ridurre l’aliquota dal 35% al 33% per i redditi fino a 60mila euro. Così facendo si parlerebbe di un risparmio per i lavoratori di 440 euro, secondo i calcoli del responsabile economico di Fi, Maurizio Casasco. Cifra che può salire oltre i 1400 euro per i redditi tra 50mila e 60mila euro.
Salvini punta su rottamazione e flat tax
Matteo Salvini, invece, punta sulla flat tax fino a 100mila euro. Da affiancare a una revisione dei parametri dell’Isee, in modo da “non penalizzare chi ha piccole proprietà”. Per la sanità dovrebbero arrivare due miliardi in più. Ma di interventi ce ne sono anche tanti altri. Come la stabilizzazione dell’Ires premiale, anticipata dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo.
Servono poi i soldi per estendere la Zes a Umbria e Marche, come annunciato da Giorgia Meloni in piena campagna elettorale per le regionali marchigiane. Tanti altri gli interventi previsti: quelli per la moda, per rafforzare la polizia penitenziaria, per le pensioni. E per la rottamazione, che la Lega vorrebbe introdurre ricavando qualche risorsa in più attraverso un contributo delle banche.