Stipendi UniCredit, 3,2 milioni a Ghizzoni. E a Nicastro di più

di Patrick Fazio

Chi trova un banchiere trova un tesoro. Almeno a vedere le loro buste paga. L’ultimo cedolino a diventare noto è quello dell’amministratore delegato di UniCredit, Federico Ghizzoni, che ha ricevuto l’anno scorso una remunerazione complessiva di 3,2 milioni (contro 3 milioni nel 2014), di cui 2,08 milioni circa come compensi fissi. Le cifre saltano fuori dalla Relazione sulla politica retributiva del Gruppo bancario pubblicata online in vista dell’assemblea dei soci convocata per il 14 aprile a Roma. Alla remunerazione di Ghizzoni si aggiungono altri 1,92 milioni come strumenti finanziari a fair value, e cioè al costo che la società contabilizza in considerazione dell’offerta di incentivi basati su strumenti finanziari.

CIFRE DA CAPOGIRO – Nel documento viene anche confermato che all’ex direttore generale, Roberto Nicastro, passato a dirigere le good bank nate dal decreto salva-banche, è andata una buonuscita di 5.393.691 euro come già annunciato al momento dell’uscita del top manager dal gruppo bancario di Piazza Gae Aulenti. Per far fronte a tali cifre da capogiro, la stessa banca ha dovuto rateizzare la sèesa. Così Nicastro ha già avuto corrisposti 2,71 milioni al momento dell’uscita mentre la rimanente quota di 2,67 milioni saranno versati su ulteriori cinque anni, in contanti e azioni, il tutto condizionato “al mantenimento di adeguati requisiti di patrimonializzazione e liquidità da parte della banca”. Sempre ai piani alti della stessa banca e per il 2015, il presidente Giuseppe Vita, ha ricevuto 1,581 milioni (da 1,55 milioni nel 2014), Luca Cordero di Montezemolo, uno dei quattro vice-presidenti UniCredit, ha avuto poco più di 610mila euro (da 313.800 euro nel 2014) di cui 300mila in compensi da controllate e collegate e Fabrizio Palenzona, anch’egli vice-presidente, 334.890 euro (da 320.600 euro).