Stop alle slot machine a tutte le ore

di Antonello Di Lella

Arriva il freno a slot machine e video poker, almeno in determinate fasce orarie. Perché la tutela della salute pubblica viene prima di ogni interesse commerciale. Il principio è stato sancito dal Tar del Piemonte che ha respinto il ricorso di alcuni esercenti nei confronti del comune di Rivoli (Torino), che ha fissato gli orari in cui è possibile giocare agli apparecchi automatici di intrattenimento, definiti più volgarmente “macchinette”. Come stabilito dal Comune si potrà giocare soltanto dalle 12 alle 23, “fuori da questa fascia oraria gli apparecchi devono essere spenti e disattivati”, si legge nel regolamento comunale per le sale giochi e per l’installazione di apparecchi elettronici da intrattenimento. Uno schiaffo all’azzardo da parte del comune di Rivoli che dimostra, inoltre, che chi vuole può mettere in atto comportamenti concreti per arginare il fenomeno del gambling. Fermo restando che la sentenza in questione rappresenta una decisione di primo grado e che quindi potrà essere appellata.

LA VICENDA
Ripercussioni potrebbero esserci in tutta Italia con molti comuni che potrebbero seguire la strada tracciata dal sindaco di Rivoli, Franco Dessi. La vicenda, nello scorso mese di luglio, era arrivata alla Corte costituzionale, a cui si erano rivolti i giudici del Tar che, avevano passato la questione alla Corte ritenendosi incompetenti a decidere. E rilevando incostituzionalità nei regolamenti comunali finalizzati mettere un freno alla ludopatia. Il dubbio era legato alle facoltà che avevano o meno i comuni a riguardo della limitazione del gioco. Dalla Corte rigettarono la questione obbligando il Tar ad esprimersi (pronuncia che è arrivata nei giorni scorsi). Ma dalla stessa Corte arrivarono indicazioni molto chiare quali l’esistenza di leggi ad hoc per limitare l’azzardo; secondo la Consulta, infatti, non servivano nuove leggi per dare poteri ai sindaci che, sostanzialmente, dovevano soltanto interpretare la legge già esistente qualora intendessero mettere freno al gioco d’azzardo. Una decisione che di fatto non metteva in discussione il regolamento comunale approvato. E che ora trova conferma nell’espressione da parte dei giudici amministrativi di primo grado. Siamo comunque davanti ad una giurisprudenza in materia che evolve di giorno in giorno e che impone quindi un’analisi caso per caso.

SVOLTA POSSIBILE
Non mancano, infatti, circostanze in cui i ricorrenti hanno avuto ragione dinanzi a provvedimenti comunali finalizzati a limitare i confini del gambling. Certo che l’ultima sentenza del Tar Piemonte, che pone la priorità sulla salute pubblica, potrebbe rappresentare uno spartiacque senza precedenti. Ma staremo a vedere. Il sindaco di Rivoli intanto gongola sperando di poter diventare l’esempio da seguire per molti primi cittadini che intendono muoversi nella sua stessa direzione.