Strage di via D’Amelio, tre magistrati che si occuparono dell’attentato sono indagati a Messina per calunnia. L’inchiesta è legata al filone depistaggi

Ci sono degli indagati e sono magistrati nell’inchiesta, condotta dalla Procura di Messina, sui depistaggi che condizionarono indagini, processi e sentenze sulla strage di via d’Amelio costata la vita al giudice Paolo Borsellino e agli agenti della sua scorta. I pm messinesi, a quanto ha appreso l’Adnkronos, hanno iscritto nel registro degli indagati, con l’accusa di calunnia aggravata, tre magistrati che indagarono sull’attentato. Agli indagati, i cui nomi non sono ancora noti, e alle persone offese la Procura ha notificato oggi l’esecuzione di accertamenti tecnici irripetibili. L’inchiesta della Procura di Messina è legata a quella di Caltanissetta che vede già a giudizio, con l’accusa di calunnia aggravata e di aver agevolato Cosa nostra, un vicequestore e due ex ispettori della Polizia di Stato. La Procura di Messina, inoltre, ha acquisito 19 supporti magnetici contenenti le registrazioni degli interrogatori del pentito Vincenzo Scarantino, colui che, sempre secondo l’accusa, fu imbeccato dagli investigatori ora sotto processo.