Subito il Reddito di emergenza. Ma si può guardare più lontano. Parla il deputato M5S, Brescia: “Tutelare i più deboli. Un anno fa ci deridevano, ora tanti ci danno ragione”

“Bisogna aprire una discussione sul reddito universale”, assicura il presidente M5S della commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia, raccogliendo la proposta del fondatore del Movimento, Beppe Grillo. E nel pieno dell’emergenza coronavirus, aggiunge, “dobbiamo lavorare per un reddito di emergenza per dare una risposta a chi non ha altre tutele rispetto a quelle già previste dal dl Cura Italia”. Senza risparmiare una frecciata a chi come Matteo Renzi, si oppone all’estensione del reddito di cittadinanza: “Agisce con un occhio ai sondaggi”.

Beppe Grillo avverte: non si esce da questa crisi salvando le banche a discapito del popolo come nel 2008. Ha ragione?
“Questo shock imporrà soluzioni inedite. Stiamo riscoprendo l’importanza della presenza dello Stato, stiamo capendo l’urgenza e la necessità di una risposta europea che ancora però tarda ad arrivare, stiamo avvertendo l’esigenza di nuovi investimenti su digitalizzazione, ricerca e sanità. Dovremo resettare diversi aspetti, cambiare radicalmente vecchi schemi e abitudini e accompagnare le persone con umanità in questa transizione”.

Il fondatore del Movimento 5 Stelle va oltre il reddito di cittadinanza: un reddito universale per diritto di nascita, dai più poveri ai più ricchi. Una proposta realizzabile o solo un’utopia?
“Beppe ci ha sempre invitato a guardare lontano e con questa proposta ci indica una nuova frontiera. Senza la sua visione non ci sarebbe stato il Movimento 5 Stelle e non ci sarebbe stato il reddito di cittadinanza. Bisogna aprire una discussione sul reddito universale”.

Intanto Pd e LeU hanno accolto la proposta lanciata dal capo politico M5S, Crimi, di rafforzare e ampliare il reddito di cittadinanza, che invece esiste già, per sostenere chi ha perso il lavoro a causa della crisi. È la strada giusta?
“Diversi sindaci, penso a Orlando o a Decaro, sindaco della mia città, hanno di fatto benedetto una misura approvata tra derisioni e feroci critiche solo un anno fa. C’è chi ha votato quel provvedimento e ora lo vuole cancellare. Il Movimento 5 Stelle ha avuto il coraggio e la forza politica di trovare risorse e costruire percorsi che nessuna forza politica aveva mai immaginato. A questo serve il potere. Ora dobbiamo lavorare per un reddito di emergenza per dare una risposta a chi non ha altre tutele rispetto a quelle già previste dal dl Cura Italia”.

Eppure, nella vostra stessa maggioranza c’è chi, come Italia Viva, la pensa diversamente. Per Renzi, che ha chiesto di riaprire al più presto le fabbriche, estendere il reddito di cittadinanza sarebbe un disastro…
“C’è chi continua ad avere problemi di visibilità e agisce con un occhio ai sondaggi. In questo momento i cittadini si aspettano azioni immediate, fatti concreti, non proposte buttate lì. Anche per questo sostengo la ministra Bellanova quando lavora per un provvedimento per la regolarizzazione degli stranieri in agricoltura. Quando parliamo di reset, dobbiamo tenere conto anche di interventi come questo”.

Intanto si parla di un possibile governo di ricostruzione, una volta superata l’emergenza, guidato da Mario Draghi. Che idea si è fatto di questo dibattito?
“Molto probabilmente i retroscenisti sono in crisi di astinenza. Il governo sta fronteggiando un’emergenza imprevedibile in maniera straordinaria. I contributi delle opposizioni sono sempre ben accetti. La Bernini di Forza Italia ha ragione quando dice che ci dobbiamo occupare anche di chi aveva un lavoro non regolare, ma un confronto è difficile con chi ti dice che con 400 milioni per i buoni spesa stai dando 7 euro a italiano, lui compreso (il riferimento è al discusso post di Matteo Salvini su Facebook, ndr)…”.

E dell’atteggiamento dell’Unione europea cosa pensa? Dall’uscita qualche settimana fa della Lagarde a quella delle ultime ore della von der Leyen sugli Eurobond? L’Italia dovrà rassegnarsi a fronteggiare la crisi da sola?
“L’Europa era un progetto nato per anticipare il futuro e affrontare insieme nuove sfide. Oggi la vediamo arrivare tardi, titubante, concentrata solo sul presente di ogni Stato. La classe dirigente europea non ha ancora capito il tempo che sta vivendo e soprattutto cosa li aspetta. L’Italia la sveglierà”.