Nessun salvagente per i tribunali. La Corte costituzionale conferma la nuova geografia giudiziaria voluta dal governo Monti e portata avanti dall’esecutivo Letta. Dopo una brevissima udienza la Consulta ha dichiarato inammissibile la richiesta di referendum abrogativo delle norme sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie. Stiamo parlando dei provvedimenti che cancellano oltre mille tribunali minori, sezioni distaccate di Corti d’appello e giudici di Pace. La richiesta referendaria per la prima volta nella storia era arrivata da nove regioni. Abruzzo, Piemonte, Marche, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Campania, Liguria, Basilicata e Calabria avevano chiesto che i cittadini potessero esprimersi sull’abrogazione sia della delega data al governo per la riforma, sia sui successivi decreti legislativi con i quali si sono riorganizzati tribunali, procure e uffici del giudice di pace. Ma non si placa l’onda delle proteste e il governatore veneto Luca Zaia annuncia battaglia preannunciando un ricorso alla Corte di giustizia europea.
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