Una giustizia sempre più ingolfata, magistrati delegittimati e cittadini meno liberi di manifestare il dissenso. È il quadro allarmante tracciato da Federico Cafiero De Raho, ex procuratore nazionale antimafia e oggi deputato del Movimento 5 Stelle, in un’intervista rilasciata a La Repubblica. Un grido d’allarme che punta il dito contro le scelte compiute dall’attuale governo in materia di giustizia, accusato di perseguire una riforma che indebolisce la legalità e rafforza il controllo politico sulla magistratura.
“Il punto – dichiara De Raho – è quello che il governo e l’attuale maggioranza hanno fatto in materia di giustizia. Dall’inizio della legislatura hanno cancellato il reato di abuso d’ufficio, ridimensionato quello di traffico di influenze, minato lo strumento delle intercettazioni, quasi reintrodotto l’istituto della prescrizione dei reati”. Interventi normativi che, secondo l’ex procuratore, rappresentano un arretramento profondo nel contrasto alla corruzione e al malaffare, soprattutto nei confronti dei cosiddetti “colletti bianchi”.
A preoccupare, secondo De Raho, è anche il contemporaneo aumento dei reati introdotti dall’esecutivo: “Oltre 50 nuovi reati che ingolfano il lavoro della magistratura e, in alcuni casi, limitano la libertà di manifestazione del pensiero, sanzionando le espressioni del dissenso”. Un paradosso, per l’ex pm, che denuncia come queste norme vadano a gravare su un sistema già sotto pressione: “All’aumento dei reati si accompagna l’aumento del lavoro per le forze dell’ordine, i cui organici sono stati ridotti di oltre il 20%”.
Sulla Giustizia, Cafiero De Raho attacca il governo: “La legalità è un ostacolo per questo esecutivo”
Alla domanda se questo sia un governo “forte con i deboli e debole con i forti”, De Raho risponde senza esitazioni: “Credo che ci siano norme che vanno in questo senso”. E attacca frontalmente la proposta di separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri: “L’obiettivo è rendere mansueti i magistrati e condizionarne l’operato. La legalità, per questo governo e questa maggioranza, è un orpello, per non dire un ostacolo”.
Parole dure, che si inseriscono in un contesto di crescente tensione tra il potere giudiziario e quello politico. “Da due anni – sottolinea il deputato del M5S – assistiamo ad attacchi durissimi, scomposti e istituzionalmente inquietanti alla magistratura, provenienti da esponenti del governo Meloni e della sua maggioranza”. Secondo De Raho, diversi provvedimenti del centrodestra avrebbero come obiettivo quello di “limitare, intralciare e scoraggiare il lavoro dei pubblici ministeri”.
Emblematico, a suo dire, il caso delle intercettazioni, strumento chiave nelle indagini contro la criminalità organizzata e la corruzione, che negli ultimi mesi è stato oggetto di forti limitazioni. “Credo che il governo e la maggioranza intendano la riforma della giustizia – aggiunge – come uno strumento per realizzare la supremazia e il controllo della politica sulla magistratura e garantire l’impunità dei colletti bianchi, con una conseguente riduzione della libertà di informazione e di manifestazione del dissenso da parte dei cittadini”