Superbonus esteso e potenziato. Così la Manovra farà ripartire l’Italia. Parla il vicecapogruppo M5S al Senato, Santillo: “Una riforma dell’Irpef per alleggerire il carico fiscale”

Superbonus, una grande riforma dell’Irpef e, ancora, “una nuova forma di tassazione delle partite Iva, non più con il mostruoso sistema dei saldi e degli acconti, ma su quanto effettivamente di volta in volta incassato”. Sono solo alcune delle proposte M5S per la prossima Manovra. Proposte che, come spiega il vicecapogruppo dei pentastellati al Senato Agostino Santillo, possono “spingere ulteriormente il Pil e quindi favorire un abbassamento del debito pubblico”.

Tra le proposte del Movimento consegnate a Palazzo Chigi in vista della prossima Manovra ci sono anche quelle sulla riforma fiscale. Quale dovrebbe essere secondo voi l’obiettivo del nuovo sistema fiscale?
La riforma fiscale è un percorso, peraltro già ben avviato. Mi faccia ricordare che abbiamo già abolito le clausole di salvaguardia Iva, che limitavano drasticamente lo spazio di manovra nelle leggi di bilancio, e tagliato il cuneo fiscale a 16 milioni di lavoratori fino a 40 mila euro di reddito, misura che confermeremo in Manovra. L’esito finale sarà una grande riforma dell’Irpef, con l’obiettivo imprescindibile di alleggerire il carico fiscale sui ceti medi, quelli più penalizzati in assoluto dal salto di 11 punti percentuali tra le aliquote del 27 e del 38%. Sarà poi fondamentale una nuova forma di tassazione delle partite Iva.

Una riforma sul modello tedesco, con aliquote calibrate al livello effettivo di reddito per evitare lo scalone tra redditi medi e medio-bassi, potrebbe essere una soluzione?
Guardi, non abbiamo posizioni ideologiche precostituite tra diminuzione delle aliquote o curva alla tedesca, a patto che l’esito finale sia uno sgravio incisivo per il ceto medio e un ulteriore abbassamento della pressione fiscale sui cittadini.

Poi c’è il tema dei superbonus al 110% – per l’adeguamento antisismico e l’efficientamento energetico degli edifici – che chiedete di estendere fino a tutto il 2023. Con quali aspettative e con quali coperture?
Il Superbonus 110% è una misura voluta dal MoVimento 5 Stelle per consentire ai cittadini di effettuare miglioramenti energetici e antisismici a costo praticamente zero. Una misura che, di conseguenza, potrà imprimere una grande spinta all’edilizia virtuosa e a tutto l’indotto, con la possibilità di creare centinaia di migliaia di posti di lavoro, come peraltro stimato mesi fa dall’Ance. Per dare sempre più prospettiva, puntiamo a prorogare il Superbonus, auspicabilmente fino al 2023. Le coperture deriveranno da quanto già stanziato per gli attuali bonus e ovviamente dalle risorse del Recovery Fund. L’auspicio è di ampliare il perimetro di interventi a cui riconoscere il Superbonus, come per esempio quelli per la riduzione del rischio idrogeologico sulle case e quelli per il risparmio, riuso e recupero dell’acqua.

Tra le vostre proposte c’è anche quella di trasformare tutti i crediti fiscali, e non solo i bonus, in una sorta di bancomat per effettuare pagamenti. Quali benefici potrebbe portare questa misura?
Proprio l’introduzione del Superbonus, che si basa sulla circolazione e cessione del relativo credito d’imposta, ha spalancato la porta su un’enorme opportunità. Ci sono tanti altri bonus che poggiano su crediti d’imposta cedibili. Per questo dobbiamo introdurre un sistema in cui i crediti, una volta certificati e garantiti su piattaforma informatica, possono essere usati come corrispettivo per il pagamento di beni e servizi.

Nel pacchetto di proposte ci sono anche misure di sostegno all’export attraverso crediti agevolati alle imprese del comparto. Più nel dettaglio?
Per prima cosa ricordiamo l’operazione del Patto per l’Export, che ha raccolto grande consenso del mondo imprenditoriale e vede per la prima volta la grande collaborazione tra Farnesina, Governo, partecipate di stato, agenzie e mondo dell’impresa. Siamo al lavoro per assicurare il rifinanziamento del fondo 394 per il sostegno alle imprese esportatrici e al comparto fieristico, affiancando ai crediti agevolati una componente a fondo perduto. Puntiamo poi a un rifinanziamento del piano straordinario Ice che possa garantire il massimo supporto alle aziende che rendono grande il nostro Paese nel mondo.