Sul Mose è battaglia tra Galan e la Procura

dalla Redazione

Il deputato di Forza Italia Giancarlo Galan si difende dalla richiesta di arresto in Giunta alla Camera e nel frattempo da Venezia spuntano nuovi elementi a suo carico nell’inchiesta sul Mose.

“Sono stato investito da un ciclone umano, mediatico, giudiziario che mai avrei pensato. Io non ho le colpe che mi vengono attribuite”. Lo dice il deputato di Fi Giancarlo Galan illustrando la memoria difensiva depositata in Giunta per le autorizzazioni alla Camera relativamente all’inchiesta Mose e alla richiesta di arresto.

“Sulle mie condizioni patrimoniali e sulla casa sono state dette fesserie colossali. Non esiste una parola sul fatto che io abbia avuto soldi” aggiunge Galan in Giunta per le autorizzazioni.   ”

Ma la Procura è di tutt’altro avviso Nelle carte dell’inchiesta Mose si parla di “cospicue operazioni commerciali nel Sud Est asiatico” nell’ordine di 50 milioni di dollari, trovate in documenti in possesso del ‘prestanome’ Paolo Venuti, per le quali emergerebbe “la riconducibilità alla famiglia Galan”, affermano  i pm nella richiesta al gip degli arresti del 4 giugno scorso.