Telecom e L’Espresso, alleanza tardiva nelle tv

di Alessandra Fassari
La Tv è in crisi, evviva le Tv. Due giganti dell’editoria e delle telecomunicazioni rimasti fuori dal settore che conta, provano adesso – forse a tempo scaduto, nell’era di internet e della Tv on domand – a farsi spazio nel duopolio Rai-Mediaset. Le grandi corazzate, sempre più malconce, e non solo per la concorrenza della piattaforma satellitare di Sky, dovranno vedersela presto anche con la nuova alleanza tra Telecom Italia Media e il gruppo L’Espresso.
Cercasi Private equity
L’intesa sulle frequenze televisive in digitale terrestre potrebbe essere firmata domani. Viale Mazzini e Cologno monzese per ora hanno però poco da temere. Telecom e L’Espresso sono senza soldi e una volta fuse le tv proveranno a venderla a qualche fondo o a una società di private equity. Secondo quanto anticipato ieri dall’agenzia di stampa Radiocor, l’accordo prevede l’integrazione delle quattro frequenze (due di Timb e due di Rete A, controllata da l’Espresso) e farà nascere il primo operatore indipendente del settore. Per il via libera dell’accordo è già in calendario, prima della firma, il cda di Telecom Italia Media. Della nuova realtà che si verrà a creare non entrerà a far parte una terza frequenza di Telecom, il canale 55 Uhf, che verrebbe comunque affidata in gestione alla nuova società Timb-Rete A. La scelta di escludere il terzo multiplex è legata alla volontà di Telecom Italia di valutare in futuro diverse opzioni per la destinazione di tale infrastruttura. La trattativa, che è iniziata a ottobre scorso quando i due gruppi con una nota ufficiale avevano annunciato la firma di un memorandum of understanding, ha subito più rallentamenti anche per la successiva scelta di Telecom di mantenere la proprietà di un mux. La nuova realtà, secondo lo schema emerso nel corso della trattativa, sarà controllata al 70% da Telecom e al 30% da L’Espresso.
Valore 500 milioni
Le valutazioni circolate per il perimetro societario comprendente tutti e cinque i multiplex ammontavano a circa 500 milioni di euro. È molto probabile che l’operazione non passerà al vaglio dell’Antitrust visto che non vengono superate le soglie di fatturato che fanno scattare l’intervento dell’Autorità. I tre multiplex per la trasmissione della banda tv di proprietà di Telecom Italia Media hanno una copertura media del 95% della popolazione italiana e l’affitto della banda alle emittenti televisive ha originato nel 2013 ricavi per circa 74 milioni. I principali canali ospitati sono La7 del gruppo Cairo, Mtv e Mtv Music di Viacom, Real Time e D-Max di Discovery ma anche Mediaset Extra e Italia2. I due multiplex di Rete A, che in base all’ultimo bilancio disponibile (2012) hanno una copertura del 90%, hanno generato ricavi intorno ai 26 milioni lo scorso anno e ospitano, tra gli altri, Deejay Tv, Cielo di Sky Italia, LaEffe del gruppo Feltrinelli e Focus di SwitchoverMedia (passata lo scorso anno a far parte di Discovery).