Temi opposti e veti incrociati. Super Mario parte in salita. Via libera a Draghi da Pd e Forza Italia. Iv e cespugli vari sono già a bordo. Oggi tocca a Lega e M5S e si capirà il perimetro della maggioranza

Temi opposti e veti incrociati. Super Mario parte in salita. Via libera a Draghi da Pd e Forza Italia. Iv e cespugli vari sono già a bordo. Oggi tocca a Lega e M5S e si capirà il perimetro della maggioranza

Si capirà oggi – dalle consultazioni con M5S e Lega – qualcosa in più del perimetro che potrà avere il “governo di alto profilo” che, per volere del capo dello Stato, sarà presieduto da Mario Draghi. Ovvero quali saranno le forze politiche che decideranno di sostenerlo. Per i pentastellati scende in campo Beppe Grillo che sta spingendo il Movimento a considerare positivamente un esecutivo (politico) a guida Draghi. Per la Lega Matteo Salvini auspica un governo “tutti dentro”. Come nel dopoguerra. Anche il M5S? “Contrariamente a quanti mettono il veto su di noi, chi sono io per dire tu no?”, replica.

Il leader leghista nega “ipotesi strampalate”, quali governi tecnici o appoggi esterni: “O ci sei o non ci sei. Se parteciperemo lo faremo da primo partito italiano”. Dal secondo giorno di consultazioni, invece, sono arrivate le conferme che si aspettavano dai partiti che vi hanno preso parte. Il premier incaricato incontra il gruppo delle Autonomie del Senato ricevendo il sostegno e la richiesta di un governo politico, il cui perimetro dovrebbe essere quello della cosiddetta maggioranza Ursula, che arrivi fino a Forza Italia. “Con i governi tecnici non abbiamo avuto buone esperienze”, dice Julia Unterberger.

Poi tocca a Leu: la delegazione non chiude a Draghi ma aspetta di valutare il perimetro della futura maggioranza. “La base parlamentare deve essere coesa e deve avere un minimo di omogeneità”, mette in chiaro il capogruppo alla Camera Federico Fornaro, mentre Loredana De Petris parla di “incompatibilità con la presenza di forze come la Lega e sovraniste della destra”. Per il partito di Roberto Speranza, la sfida del premier incaricato è anche sui provvedimenti: “Non firmeremo mai il programma di un governo in cui ci sia la flat tax”.

A chiudere il giro della mattina è Matteo Renzi con la sua delegazione. “Iv sosterrà il governo indipendentemente dal nome dei ministri, da quanti di essi saranno tecnici o politici”, dice il leader di Iv. “Siamo al fianco di Draghi e a sua disposizione”, aggiunge, invitando le altre forze politiche a fare altrettanto in risposta all’appello del capo dello Stato. L’ex numero uno della Bce, argomenta il senatore di Rignano, è una polizza assicurativa per i nostri figli e nipoti.

Un no a Draghi arriva da Giorgia Meloni (che alla fine potrebbe optare per l’astensione): “Una scelta che non ha a che fare con pregiudizi nei suoi confronti, ma l’Italia non è democrazia di serie B”, dice. Fdi “darà una mano” da forza patriottica, ma non governerà mai con Pd-Iv-5Stelle, aggiunge. Dopo il sofferto confronto nel centrodestra Forza Italia garantisce al contrario al premier incaricato un convinto sostegno, con la delegazione all’ultimo momento orfana di Silvio Berlusconi. Il Cavaliere preferisce, per personali “motivi precauzionali”, lasciare ad Antonio Tajani il compito di guidare gli azzurri, dopo una lunga e cordiale telefonata con l’ex Governatore, che Berlusconi ricorda di aver voluto alla guida di Bankitalia e poi della Bce.

“Abbiamo confermato il pieno appoggio, già anticipato da Berlusconi, a un governo con tutte le forze migliori della politica, dell’economia e della cultura”, dice Tajani. Sostegno a Draghi anche dal Pd: “Invieremo le nostre proposte per un programma di governo forte, di lunga durata”, dice Nicola Zingaretti citando Ciampi. La prossima settimana l’ex banchiere centrale porterà di nuovo tutti a un tavolo. Il secondo giro di consultazioni dovrebbe tenersi nella giornata di lunedì e già nelle prossime ore potrebbero essere ascoltate le parti sociali. In quell’occasione si passerà alle proposte e si potranno tirare le somme tanto per quello che riguarda il perimetro della maggioranza quanto per l’identikit della squadra di governo.