Tempi bui, corre solo l’energia. Ecco le 20 aziende top italiane

di Sergio Patti

I soldi veri in Italia si fanno con l’energia. Dieci delle prime venti società del Paese per fatturato appartengono infatti al settore energetico, con l’Eni saldamente in testa seguita da Exor (Fiat) ed Enel. Ma a scorrere la nuova edizione dello studio di Mediobanca sulle principali aziende nazionali si scoprono un po’ di sorprese. Pirelli per esempio, scalza Fininvest ed entra nel gruppo delle 20 aziende al Top. Nell’anno più difficile in politica per Berlusconi, la holding che fa capo alla famiglia del Cavaliere esce così dal gruppo delle maggiori imprese, finendo al 21esimo posto. Si nota poi un nome che non c’è più. Dopo il caso Ilva è infatti scomparso  il gruppo Riva. E pochi altri crescono. Oltre Pirelli guadagnano posizioni solo Erg e Luxottica, salendo rispettivamente al dodicesimo e al sedicesimo posto a scapito di Totalerg e Ferrovie dello Stato.

Chi assume di più
Se si guarda agli utili, nel 2012 le Poste Italiane, con 1,032 miliardi, hanno superato Enel (penalizzata dalle svalutazioni e comunque con 865 milioni), portandosi al secondo posto in classifica dietro a Eni. In termini di dipendenti, le Poste si confermano primo datore di lavoro in Italia con 146.542 addetti; seguono Exor con Fiat, che pure ha il 70% della sua  forza lavoro all’estero, le Ferrovie dello Stato e Telecom. La peggiore tra gruppi industriali per perdite operative è invece la Rai.

Fiat ringrazia gli Usa
Primo gruppo industriale italiano si conferma dunque Eni che incrementa il proprio fatturato del 16,1% da 109,6 a 127,2 miliardi. Crescita determinata dalle vendite estere (+23%), mentre ristagnano quelle italiane (+0,6%). In seconda posizione Exor, che nel 2011 aveva scalzato Enel grazie al consolidamento di Chrysler. La holding degli Agnelli chiude il 2012 con vendite complessive a 110,7 miliardi (+31,2%, ma il mercato italiano pesa solo per l’8,7%). In terza posizione Enel e in quarta la società pubblica di compravendita di energia elettrica Gse che segna vendite per 34,6 miliardi e si consolida davanti a Telecom Italia e Finmeccanica che accusando una flessione nelle vendite nazionali (-9,2%) ma recupera fuori (+1,6%). Esso Italiana è settima con vendite in crescita del 6,3% e mantiene oltre un miliardo di maggiori ricavi sulla Edizione dei Benetton in crescita dell’1,4% sul 2011. Edison è stabilmente nona, Saras decima e le Poste 11esime.

L’exploit di Sarmi
A proposito della società guidata da Massimo Sarmi (stabile rispetto al 2011 con ricavi pur in flessione a quota 9,7 miliardi) c’è da notare che se si sommassero ai ricavi postali e finanziari anche i premi assicurativi, pari a 10,5 miliardi (che invece nel loro bilancio sono calcolati a sè stanti), emergerebbe un gruppo da oltre 20 miliardi, sesto nel rank di Mediobanca, davanti anche a Finmeccanica. Poste Vita, inoltre, è oggi il terzo polo assicurativo nazionale dopo Generali e Unipol. Tornando alla classifica, alle Poste seguono Erg, Kuwait Petroleum, Prysmian (entrata solo lo scorso anno nella Top20) e Totalerg. Dinamica Luxottica, che sale in 16esima piazza con ricavi oltre i 7 miliardi grazie alle vendite all’estero. Chiudono i supermercati di Caprotti che si confermano 17esimi, le Ferrovie dello Stato, A2A stabile in 19esima posizione e la Pirelli & C., unica altra società manifatturiera che sale grazie alla crescita del 7,4% del fatturato (per il 93% realizzato all’estero).