Terremoto in Turchia, l’italiano Angelo Zen ancora disperso. Erdogan ammette i ritardi nei soccorsi: “Ci sono stati problemi”

Terremoto in Turchia, tra i tanti dispersi c'è ancora un italiano. SI continua a cercare mentre il presidente turco fa mea culpa.

Terremoto in Turchia, l’italiano Angelo Zen ancora disperso. Erdogan ammette i ritardi nei soccorsi: “Ci sono stati problemi”

Terremoto in Turchia, tra i tanti dispersi rimane ancora l’italiano Angelo Zen come ha dichiarato anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Intanto, sono arrivate le parole di scusa del presidente turco sui ritardi dei soccorsi.

Terremoto in Turchia, l’italiano Angelo Zen ancora disperso

Nel terribile terremoto che si è verificato in Turchia, c‘è un italiano che è ancora disperso. Si tratta dell‘imprenditore vicentino Angelo Zen, come ha dichiarato anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ad Agorà su Rai 3 “Tranne l’imprenditore Angelo Zen, tutti gli italiani che si trovavano nelle zone del sisma sono stati contattati, sono in salvo. Vicino all’epicentro c’erano poche decine di connazionali, mentre nell’area ce n’erano circa 170, almeno coloro che erano registrati sull’app”. 

“Continuiamo a cercare il nostro connazionale che ancora non riusciamo a contattare – ha aggiunto Tajani -, la nostra unità di crisi è al lavoro, siamo in contatto con la protezione civile turca. Angelo Zen avrebbe dovuto incontrare un socio turco la mattina dopo il terremoto, ma la notte c’è stato il sisma, quindi non si sono visti. Non ci sono collegamenti telefonici, purtroppo è tutto molto complicato dalla vastità dell’area colpita, non è facile raggiungere le persone, si sta vivendo un momento drammatico”.  Mentre sugli aiuti Tajani ha spiegato: “Stiamo lavorando anche con il Ministero della Difesa per inviare nelle zone terremotate materiale utile. C’è grande solidarietà degli italiani. Per quanto riguarda la Siria, il materiale per gli aiuti sarà mandato attraverso Beirut, ma siamo al lavoro per farlo anche se è più difficile”.

Sono arrivate anche le parole e la preghiera di Papa Francesco per la popolazione turca: “Il mio pensiero va in questo momento alle popolazioni della Turchia e della Siria duramente colpite dal terremoto che ha causato migliaia di morti e feriti”. Così il Papa al termine dell’udienza generale. “Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che soffrono per questa devastante calamità – ha aggiunto -. Ringrazio quanti si stanno impegnando per portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori in parte già martoriati da una lunga guerra”.

Erdogan ammette i ritardi nei soccorsi: “Ci sono stati problemi”

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha ammesso gli errori e ritardi sui soccorsi: “Inizialmente ci sono stati problemi negli aeroporti e sulle strade, ma oggi le cose stanno diventando più facili e domani sarà ancora più facile”, ha affermato Erdogan come riportano i media internazionali. “Abbiamo mobilitato tutte le nostre risorse – ha aggiunto mentre è in visita nei luoghi colpiti dal sisma -. Lo Stato sta facendo il suo lavoro”.

Poi, il presidente turco ha mandato un messaggio alla stampa:“Vi chiedo espressamente di non dare un’opportunità ai provocatori. Voglio che i miei amici della stampa non consentano opportunità. Oggi è un momento di unità e solidarietà. Abbiamo mobilitato tutte le nostre risorse. Daremo il nostro sostegno alle famiglie”. Poi, l’impegno verso gli sfollati: “Il nostro obiettivo è realizzare entro un anno operazioni di costruzione massiccia di alloggi nelle 10  province proprio come abbiamo fatto in altre province dove abbiamo subito disastri”, ha dichiarato il presidente turco, nel corso di una conferenza stampa tenuta nelle zone colpite dal terremoto. “Abbiamo mobilitato tutti i nostri mezzi. Spero che daremo un sostegno certo alle nostre famiglie. Al momento, abbiamo previsto di consegnare 10mila lire turche (500 euro, nd.r.) a ciascuna famiglia“, ha proseguito Erdogan, garantendo che nessun cittadino “rimarrà senza un alloggio”.