Tessere tarocche. La Funzione Pubblica della Cisl ha gonfiato il numero degli iscritti: e il 90% delle federazioni non è in regola

Violazione delle norme di tesseramento e contributive, grazie alle quali sarebbero stati gonfiati i dati sulle iscrizioni. Monta lo scandalo nella Cisl.

Violazione delle norme di tesseramento e contributive, grazie alle quali sarebbero stati gonfiati i dati sulle iscrizioni. Tanto che su 70 federazioni territoriali messe sotto la lente di ingrandimento, come ha avuto modo di accertare un’indagine interna, solo 7 – un decimo – sarebbero risultate in regola con le norme di “reclutamento”. Con queste motivazioni, al termine di un esecutivo lunghissimo (durato oltre sei ore), che qualcuno non ha esitato a definire “drammatico”, la Cisl ha deciso di commissariare la federazione della funzione pubblica azzerandone i vertici. A cominciare, ovviamente, dal segretario generale Giovanni Faverin. Una decisione passata con 44 voti a favore e 16 contrari, i due terzi previsti dallo Statuto del secondo sindacato italiano per numero di iscritti (4,8 milioni circa) per assumere decisioni di questo tipo. In ballo ci sarebbero qualcosa come 70mila tessere “fantasma” sulle 303mila dichiarate: numeri che facevano della Fp Cisl la seconda categoria della confederazione davanti alla Fisascat, la federazione che rappresenta i lavoratori del settore terziario, turismo e servizi.

Pugno duro – Si tratta di un durissimo colpo per il sindacato guidato da Anna Maria Furlan. Non solo sotto il profilo dell’immagine, ma anche e soprattutto perché il commissariamento della Fp Cisl arriva in un momento delicato, vista l’imminente riapertura del tavolo con il Governo per il rinnovo del contratto del pubblico impiego. C’è dell’altro. Il pugno duro usato dalla Furlan, infatti, ha prodotto un effetto a cascata finendo con lo spaccare il sindacato. La decisione di commissariare la Fp Cisl era già stata presa a maggioranza dalla segreteria di via Po, anche se alcuni segretari confederali si erano detti contrari a tale orientamento chiedendo più tempo per analizzare la situazione e intervenire con regole di tesseramento più stringenti. Tutto inutile. il ruolo di commissario è stato affidato al segretario confederale Maurizio Petruccioli, che si è immediatamente prefissato il compito di “ripristinare una condizione di legalità” all’interno della federazione.

Accuse respinte – Dal canto suo, Faverin ha bollato le accuse come “totalmente infondate” parlando di “evidente intento persecutorio nei confronti della Fp Cisl nazionale e di propri esponenti di vertice, i quali hanno sempre agito nell’esclusivo interesse della confederazione e dei suoi iscritti”. Inoltre “alcune ispezioni risalgono addirittura a marzo 2016”, ha aggiunto: “È evidente come la Cisl confederale sia a conoscenza delle pretese violazioni statutarie e regolamentari”. Ma invece di “far cessare tali violazioni ha preferito proseguire le ispezioni per poi attribuire la responsabilità alla Cisl Fp nazionale”.