Tonfo del Pil in Italia. L’Istat: “Nel secondo trimestre calo senza precedenti: -12,4%”. Ma in Europa, dalla Francia alla Spagna, c’è chi fa peggio. Bicchiere mezzo pieno per Gualtieri: stime migliori delle attese. Ora avanti col Recovery Plan

Un tonfo del Pil che l’Istat definisce “senza precedenti” quello stimato nel secondo trimestre 2020 in Italia: -12,4% rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Un passo indietro di oltre 50 miliardi che si aggiunge alla forte riduzione già registrata nel primo trimestre (-5,4%). Tuttavia non si possono leggere questi dati prescindendo dall’analisi della congerie economia e del post-emergenza sanitaria in cui ci troviamo.

“Con il risultato del secondo trimestre il Prodotto interno lordo fa registrare il valore più basso dal primo trimestre 1995, periodo di inizio dell’attuale serie storica”, sottolinea l’Istituto, spiegando che i numeri sono corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati. Se confrontato con lo stesso periodo dello scorso anno, il calo è ancora peggiore: -17,3%, ed è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto in tutti i comparti produttivi, dall’agricoltura, silvicoltura e pesca, all’industria, al complesso dei servizi.

Ciononostante i dati che arrivano dagli altri Paesi europei non sono migliori. C’è, insomma, chi fa peggio di noi. Come ricorda Il Fatto Quotidiano, proprio oggi sono arrivati i dati della Francia: -13,8% nel secondo trimestre, a dimostrazione di quanto sia generalizzato l’impatto del Covid sulle economie mondiali. Non fa meglio la Spagna, dove il Pil è crollato del 18,5% tra aprile, maggio e giugno, mentre si stima che il 2020 si chiuda a -22,1%.

Non è un caso che il giudizio del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri non è poi così negativo: “Le stime diffuse oggi dall’Istat sul Pil del secondo trimestre, pur negative a causa dell’inevitabile impatto della pandemia sui diversi settori produttivi, indicano una flessione meno grave di quanto atteso dalla maggior parte delle previsioni (la stima media era di un ribasso superiore al 15%) e pari a quasi la metà del calo atteso dalle previsioni più negative circolate nelle ultime settimane. È un dato che testimonia la solidità degli interventi messi in campo dal Governo e la possibilità per l’Italia di proseguire nel percorso di graduale e costante ripresa dell’attività economica, confermato anche dall’andamento delle vendite al dettaglio, che a giugno sono tornate a livelli vicini a quelli precedenti l’inizio dell’emergenza Covid-19”.

“È ora necessario rimanere vigili sul fronte della sicurezza sanitaria e continuare nelle politiche di sostegno al tessuto economico e sociale del nostro Paese, che saranno ulteriormente rafforzate con le misure contenute nell’imminente decreto in via di finalizzazione”, conclude Gualtieri.