Tornano a calare i nuovi contagi. In costante discesa i ricoveri nelle terapie intensive. Ma in 24 ore il Coronavirus ha fatto altre 333 vittime

Scende a 105.813, con una decrescita di 290 pazienti rispetto a ieri (ieri era stato di +256 nuovi contagi), il numero delle persone attualmente malate di Coronavirus. Di queste, 1.956 sono ricoverate nelle terapie intensive, con una decrescita di 53 pazienti sempre rispetto a domenica. Sono, invece, 20.353 i malati ricoverati con sintomi nei raparti ordinari, con un decremento di 1.019 pazienti, e 83.504, pari al 79% degli attualmente positivi, quelli in isolamento domiciliare asintomatici o con sintomi lievi. Rispetto a ieri, i deceduti sono 333 e portano il totale a 26.977. Il numero complessivo di dimessi e guariti sale, invece, a 66.624, con un incremento di 1.696 persone rispetto a ieri.

I numeri resi noti oggi dal Dipartimento della Protezione civile, ha commentato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, mostrano il “successo delle misure di contenimento adottate, ma bisogna riflettere man mano che ci avviamo a caute aperture: dovremo monitorizzare con grande attenzione il numero dei casi, ad esempio usando come indicatore le terapie intensive, per valutare l’efficacia delle misure ma anche la capacità in fase di aperture di contenere infezione”.

“Il trend – ha aggiunto il numero uno dell’Iss – al di là di flessioni dovute al weekend indica un progressivo decremento dei morti e dei casi di infezione, anche se con meno tamponi fatti. R con 0 mostra un decremento. Ma la circolazione del virus prosegue, mentre il numero dei morti come abbiamo sempre detto è un trascinamento delle infezioni avvenute alcune settimane fa”.

“Uno degli indicatori che condividiamo con le Regioni – ha detto ancora Brusaferro – è avere una crescente tempestività dei tamponi anche fuori del contesto ospedaliero e per i pauci sintomatici. Ora facciamo oltre 60 mila tamponi al giorno, dobbiamo spingere per ridurre la distanza temporale tra positività e diagnosi. E’ in elaborazione un documento, che sarà reso pubblico nelle prossime ore con indicazioni per la fase 2, dobbiamo spingere molto sull’organizzazione per ridurre la disomogeneità sul territorio”.

Contagi fuori controllo? “E’ lo scenario che nessuno vuole immaginare – ha concluso Brusaferro -, al momento non abbiamo elementi per pensare a uno scenario simile, ma non si può escludere del tutto. Ci aspettiamo dei casi, possono accadere in comunità ristrette e si dovrà intervenire tempestivamente, oppure in contesti familiari. Se invece si verifica una diffusione incontrollata, con un numero di casi di cui non riesci a ricostruire la catena, questo è lo scenario più preoccupante”.

Nel dettaglio (qui la mappa dei contagi), i casi attualmente positivi sono: 35.441 in Lombardia, 15.508 in Piemonte, 12.225 in Emilia Romagna, 8.860 in Veneto, 5.983 in Toscana, 3.580 in Liguria, 4.562 nel Lazio, 3.310 nelle Marche, 2.877 in Campania, 2.912 in Puglia, 1.707 nella Provincia autonoma di Trento, 2.123 in Sicilia, 1.258 in Friuli Venezia Giulia, 2.030 in Abruzzo, 940 nella Provincia autonoma di Bolzano, 287 in Umbria, 776 in Sardegna, 235 in Valle d’Aosta, 782 in Calabria, 217 in Basilicata e 200 in Molise.