“È grottesco che ora Toti accusi il Cts. La verità è che il presidente non ha voluto ascoltare i medici”. Lo afferma in una nota il capogruppo del M5s in Regione Liguria, Fabio Tosi, dopo la morte della 18enne ligure Camilla Canepa (leggi l’articolo), vaccinata con AstraZeneca, commentando un post in cui il governatore Giovanni Toti accusa il Cts di aver incoraggiato la somministrazione ai giovani del vaccino angle-svedese.
“Per tutti coloro che scrivono, raccontano, commentano su radio, tv, giornali, dibattiti politici e che continuano a dire che le Regioni sugli open day di AstraZeneca sono andate per conto loro e in ordine sparso- – scrive Toti nel post pubblicato su Facebook – , ecco la lettera inviata il 12 maggio dalla struttura commissariale che dipende da Palazzo Chigi e che riporta in maniera chiara il parere del Comitato Tecnico Scientifico sull’uso del vaccino: ‘Il CTS non rileva motivi ostativi a che vengano organizzate dalle differenti realtà regionali iniziative, quali i vaccination day, mirate a offrire, in seguito ad adesione/richiesta volontaria, i vaccini a vettore adenovirale a tutti i soggetti di età superiore ai 18 anni’. Ora ci aspettiamo un parere finalmente chiaro, definitivo e inequivocabile”.
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“Il presidente della Regione Liguria – aggiunge consigliere regionale M5S Tosi commentando le parole di Toti – si arrampica sugli specchi. Il 12 maggio il Cts avrà anche mandato una comunicazione in cui non rileva motivi ostativi a che vengano organizzate dalle differenti realtà regionali iniziative mirate a offrire i vaccini a vettore adenovirale a tutti i soggetti di età superiore ai 18 anni. Ma quella – sottolinea il capogruppo pentastellato – non fu l’unica notizia a cui la Regione avrebbe dovuto dare peso”.
“Prima del 12 maggio infatti – ricorda Tosi – lo studio dell’Università di Greifswald, pubblicato ad aprile su ‘The New England journal of medicine’, aveva concluso che il vaccino anglo-svedese può provocare il raro sviluppo di trombocitopenia trombotica immunitaria mediata da anticorpi attivatori delle piastrine contro PF4, che imita clinicamente la trombocitopenia autoimmune indotta da eparina. E il 26 maggio il gruppo di lavoro Emostasi e Trombosi dell’Aifa riportò: ‘la sicurezza della somministrazione del vaccino AstraZeneca nei soggetti di età inferiore a 60 anni rimane un tema ancora aperto e sul quale vi sono margini di incertezza’”.
“Toti – prosegue l’esponente del M5s – dica se davvero in queste parole ravvisa l’incoraggiamento a vaccinazioni generalizzate a tutti con AstraZeneca. Poi c’è la questione della lettera aperta dei 24 medici vaccinatori, che avevano segnalato una significativa incongruenza: da un lato, il vaccino non era stato dichiarato opportuno nella fascia giovanile, dall’altro negli Open day è stato permesso alle Regioni di utilizzarlo anche per i giovani. I medici vaccinatori avevano sottolineato il rischio trombosi nei soggetti 20-55 anni, specialmente nelle donne. Sono rimasti inascoltati allora e continuano a essere ignorati oggi – conclude Tosi – da un presidente che, pur di non ammettere le proprie colpe, sproloquia”.