Tra i palestinesi indagati per terrorismo a L’Aquila c’è anche Anan Yaeesh

Uno dei tre palestinesi indagati oggi a L'Aquila per terrorismo è Anan Yaeesh. Era già detenuto in carcere a Terni dal 29 gennaio scorso.

Tra i palestinesi indagati per terrorismo a L’Aquila c’è anche Anan Yaeesh

Compare anche il nome di Anan Yaeesh, 37 anni, è nato a Tulkarem, nella Cisgiordania occupata, tra i nomi dei tre palestinesi arrestati dall’antiterrorismo della Polizia, questa mattina, a L’Aquila, con l’accusa di “associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico”. I tre, secondo gli inquirenti, pianificavano anche attentati all’estero.

Uno dei tre palestinesi indagati oggi a L’Aquila per terrorismo è Anan Yaeesh. Era già detenuto in carcere a Terni dal 29 gennaio scorso

Nei confronti di Anan Yaeesh, detenuto nel carcere di Terni, pende una una richiesta di estradizione da parte del governo di Israele. Negli anni della seconda Intifada, tra il 2000 e il 2005 aveva già scontato quattro anni di carcere in Israele come prigioniero politico. In seguito è emigrato in Norvegia e qui è stato sottoposto ad una serie di interventi chirurgici per alcune vecchie ferite.

Si trova nel carcere di Terni ed era stato fermato dalla Digos il 29 gennaio scorso

Poi Yaeesh è arrivato in Italia e si è stabilito a L’Aquila, dove risiede dal 2017 e ha una pizzeria. Lo scorso 29 gennaio Anan è stato fermato dalla Digos ed accusato di essere un finanziatore delle Brigate Tulkarem (formazione che riunirebbe giovani provenienti dalle varie fazioni della resistenza palestinese, da Hamas a Fatah).

I legali del palestinese temono venga sottoposto a trattamenti inumani e degradanti compresa la tortura

I legali di Yaeesh nei giorni corsi avevano depositato una istanza alla Corte d’Appello del capoluogo abruzzese per chiedere la revoca della misura cautelare che verrà discussa domani. In particolare gli avvocati Flavio Rossi Albertini e Stefania Calvanese ricostruiscono la vicenda del giovane palestinese, accusato dalle autorità israeliane di avere finanziato un gruppo armato del campo profughi di Tulkarem, affermando che in caso di estradizione c’è il “rischio concreto ed effettivo che Yaeessh, che vive e lavora all’Aquila dal 2017, venga sottoposto a trattamenti inumani e degradanti” compresa “la tortura”.

Domani a L’Aquila ci sarà un sit-in davanti al tribunale

Un nuovo presidio di solidarietà è stato annunciato all’Aquila per chiedere la liberazione di Anan Yaeesh. Associazioni e movimenti spontanei, riuniti sotto la sigla ‘Coordinamento aquilano per la Palestina’, hanno indetto un sit-in davanti al tribunale in via XX Settembre dalle 11 alle 14.