Tra Russia e atlantismo, farsi conoscere e farsi rispettare. Partita la prima missione (non facile) del nostro Presidente del Consiglio Conte al G7

Tra Russia e atlantismo, farsi conoscere e farsi rispettare. La missione (impossibile?) del premier Conte al G7

La prima volta al G7 di Giuseppe Conte è un doppio debutto. Non solo per il nuovo premier, ma anche per l’inedita posizione filo-russa assunta dall’Italia alla vigilia del summit di Charlevoix, in Canada, tra i grandi del pianeta fissato per oggi. Con l’“avvocato degli italiani” che si presenta al suo primo appuntamento internazionale con un duplice obiettivo: farsi conoscere e, soprattutto, farsi rispettare. Insomma, un battesimo con gli occhi del mondo puntati sull’Italia.

MISSIONE ITALIA – Senza contare la delicata agenda del summit dove Conte dovrà chiarire la posizione di Roma su temi cruciali, a cominciare dai dazi imposti da Donald Trump sulle importazioni negli Usa di una serie di prodotti europei, passando per la crisi iraniana e, ovviamente, i rapporti con Mosca. Un appuntamento al quale il presidente del Consiglio arriva portando con sé il dossier predisposto dall’ufficio diplomatico del suo predecessore, Paolo Gentiloni. E, nel corso del quale, terrà una serie di incontri bilaterali con il presidente Usa, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, il presidente francese, Emmanuel Macron, il primo ministro britannico, Theresa May, quello  giapponese, Shinzo Abe, e, per finire, con il padrone di casa, Justin Trudeau. Il punto di partenza è, come detto, l’inedita posizione espressa dal premier italiano nel corso del dibattito sulla fiducia alle Camere. “Intendiamo ribadire la convinta appartenenza del nostro Paese all’Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti d’America quale alleato privilegiato”, aveva spiegato. Ma annunciando, al tempo stesso, che il Governo italiano si farà promotore “di  un’apertura alla Russia” e, in particolare, “di una revisione del sistema delle sanzioni, a partire da quelle che rischiano di mortificare la società civile russa”.

TRA USA E UE – Una posizione che ha già incassato la bocciatura da parte del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg (che lunedì incontrerà Conte a Roma). Dopo l’annessione della Crimea alla Russia, le sanzioni resteranno in vigore finché il Cremlino non cambierà atteggiamento, è stato il suo avvertimento in vista del vertice dei capi di Stato e di Governo dei Paesi Nato in programma l’11 e il 12 luglio a Bruxelles. Dove è inoltre fissato, per il 28 e 29 giugno, anche la riunione del Consiglio Ue. Anche qui, l’Italia (e la sua posizione sull’Europa) sarà il  sorvegliato speciale del vertice. Per ora fanno fede le rassicurazioni dello stesso Conte: “L’Europa è la nostra casa, ma deve essere più forte e più equa. L’eliminazione del divario di crescita tra l’Italia e l’Europa è un nostro obiettivo”. Questione che rimanda al tema dei rapporti Usa-Ue, tra i punti cruciali del G7 ci sarà proprio il confronto sui dazi e sull’accordo nucleare con l’Iran che l’amministrazione americana sembra determinata a stracciare. Sulle misure protezionistiche di Trump, l’Europa è divisa: da una parte la Germania che spinge per un accordo con gli Usa; dall’altra la Francia e i vertici Ue, che invocano una risposta decisa.