Tragedia di Rigopiano, chiesto il processo per l’ex prefetto di Pescara Provolo e altri 6 tra viceprefetti e dirigenti. Sono accusati di aver nascosto le prove della prima richiesta di soccorso

L’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, e altre sei persone rischiano il processo nell’ambito dell’inchiesta bis sulla tragedia dell’Hotel Rigopiano travolto il 18 gennaio 2017 da una valanga che provocò 29 morti. La Procura di Pescara ha, infatti, presentato la richiesta di rinvio a giudizio e ha disposto la trasmissione della copia degli atti al gup Sarandrea, dinanzi al quale il prossimo 16 luglio si terrà l’udienza preliminare sull’inchiesta principale.

Oltre all’ex prefetto del capoluogo abruzzese, nel secondo fascicolo, sono indagati i due viceprefetti distaccati Salvatore Angieri e Sergio Mazzia; i dirigenti Ida De Cesaris, Giancarlo Verzella, Giulia Pontrandolfo e Daniela Acquaviva. I sette devono rispondere di frode in processo penale e depistaggio. A Ida De Cesaris viene contestato anche il reato di falso ideologico in atto pubblico.

L’accusa, formulata dal procuratore capo Massimiliano Serpi e dal sostituto Andrea Papalia, è di aver occultato il brogliaccio delle segnalazioni del 18 gennaio 2017 alla squadra Mobile di Pescara per nascondere la chiamata di soccorso fatta alle 11.38 dal cameriere Gabriele D’Angelo, una delle 29 vittime, al Centro coordinamento soccorsi.