Trent’anni fa l’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin: chi erano e perché furono uccisi

A 30 anni dall'assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin si cerca ancora la verità: chi erano e perché furono uccisi.

Trent’anni fa l’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin: chi erano e perché furono uccisi

Sono passati esattamente 30 anni. Trent’anni dal 20 marzo del 1994. Era una domenica quando Ilaria Alpi, giornalista e inviata del Tg3, venne uccisa a Mogadiscio insieme al suo operatore, Miran Hrovatin. Erano lì per documentare la guerra civile somala, quando sono stati freddati mentre lavoravano a un’inchiesta sui traffici illeciti di armi e rifiuti tossici tra l’Italia e la Somalia. Oggi, 30 anni dopo, “la battaglia per la verità va avanti”, dopo decenni di indagini, commissioni parlamentari, presunti tentativi di depistaggio e una lunga guerra giudiziaria.

Una battaglia che viene portata avanti anche alla Camera dal capogruppo del Pd in commissione Antimafia, Walter Verini, insieme a Mariangela Graimer, portavoce del cartello Noi non archiviamo. Con loro ci sono anche il presidente Fnsi, Vittorio Di Trapani, il segretario Usigrai, Daniele Macheda, il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Guido D’Ubaldo, il presidente e l’avvocato di Articolo 21, Beppe Giulietti e Giulio Vasaturo.

La nuova battaglia per la verità sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

Come annunciato da Verini, è stato chiesto e ottenuto un incontro con il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi. La speranza è che possano essere forniti “tutti i tasselli utili, anzi necessari per sostanziare la richiesta di non archiviare la vicenda: ci sono gli elementi per raggiungere la verità e la giustizia. E la coincidenza dell’approvazione, qualche giorno fa, da parte del Parlamento europeo, di un atto che tutela il servizio pubblico e il giornalismo di inchiesta, è un modo per onorare la memoria di Ilaria e di tutti i giornalisti, da Daphne Caruana Galizia a Anna Politkovskaja, che in questa missione hanno perso la vita”.

Per Giulietti è fondamentale portare “sulle spalle” questa vicenda, coinvolgendo anche gli studenti e chi non la conosce: “Se se ne parla ancora dopo trent’anni, è proprio per la passione di popolo che ha sempre accompagnato questa battaglia”. Graimer, citando il “capro espiatorio” Hashi Omar Hassan (cittadino somalo condannato per l’omicidio e poi assolto dopo 16 anni, ucciso nel 2022 da una bomba), sostiene di essere “in grado di fornire alla procura i pezzi mancanti, se non ci bloccano anche questa volta”. 

A trent’anni dall’uccisione

Diverse le iniziative in tutta Italia per ricordare la giornalista e il suo operatore, uccisi 30 anni fa a Mogadiscio. Al liceo Tito Lucrezio Caro di Roma sarà presentato un murales dedicato a Ilaria Alpi, nella scuola in cui si diplomò nel 1980, e anche a Miran Hrovatin. Si terrà una giornata di approfondimento e gli studenti incontreranno anche don Luigi Ciotti. Alla Camera dei deputati si svolgerà alle 16.15 una commemorazione per ricordare i due inviati.  Alle 17.30 andrà in onda su Rai Radio 1 la trasmissione “Cento, un secolo di radio”, durante la quale verranno ricordato le due vittime.

In occasione del trentennale il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto ricordare Alpi e Hrovatin, sottolineando come debba essere ricordato il loro impegno e attualizzarlo per “rimuovere gli ostacoli alla libertà di informazione, ovunque si manifestino: il loro ricordo è presente come nei giorni drammatici in cui la terribile notizia da Mogadiscio piombò sul nostro Paese. Erano giornalisti di valore alla ricerca in Somalia di verifiche e riscontri su una pista che avrebbe potuto portare a svelare traffici ignobili. Le Medaglie d’oro al Merito Civile, di cui Alpi e Hrovatin sono stati insigniti, testimoniano il valore che la Repubblica riconosce alla loro opera”.

Il capo dello Stato ricorda anche il “prezzo pagato nell’esercizio di un diritto, quello all’informazione, che è un presidio essenziale alla libertà di tutti e un pilastro su cui si regge la vita democratica. Gli assassini e i mandanti sono ancora senza nome e senza volto dopo indagini, depistaggi, ritrattazioni, processi finiti nel nulla. È una ferita che riguarda l’intera società. Le Istituzioni sanno che non ci si può mai arrendere nella ricerca della verità”.

Chi erano Ilaria Alpi e Miran Hrovatin e perché sono stati uccisi

Ilaria Alpi e Miran Hrovatin vennero uccisi in un agguato in Somalia il 20 marzo del 1994. La giornalista della Rai stava seguendo da due anni la missione di pace Restore Hope, coordinata dall’Onu, che aveva l’obiettivo di porre fine alla guerra civile scoppiata nel Paese nel 1991, dopo la caduta di Siad Barre. I due stavano lavorando a un’inchiesta sul presunto traffico di armi e di rifiuti tossici con la Somalia, in cui sarebbe stata coinvolta anche l’Italia.

A oggi, nonostante diversi procedimenti giudiziari, i motivi dell’assassinio restano un mistero. Non è stato definitivamente chiarito cosa sia successo e sarà la trasmissione Rai a ricordarlo trasmettendo la voce commossa del giornalista Flavio Fusi quando, nell’edizione straordinaria del Tg3 del 20 marzo 1994, ha comunicato la notizia dell’attentato.