Tridico conferma. Attacchi hacker contro il sito dell’Inps. La rete dell’Istituto di previdenza bersagliata dal 22 marzo fino a oltre il primo aprile

Gli attacchi ci sono stati eccome. “Abbiamo continuato a ricevere attacchi hacker dal 21 marzo ad oggi. Il primo aprile gli assalti sono stati molto molto consistenti, ma il totale degli utenti che ha avuto violati i propri dati è di 100 unità. Abbiamo fatto denuncia alla Procura in data 3 aprile”, conferma il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, sentito ieri in audizione Così in audizione dinanzi alla Commissione Lavoro della Camera.

“Quasi 30mila persone del nostro istituto stanno lavorando da casa. Abbiamo promosso e abbracciato la politica dello smart working anche per mettere in sicurezza i lavoratori. Questo ha creato un aumento delle connessioni – aggiunge il numero uno dell’Istituto nazionale di previdenza sociale -. Inoltre, siamo stati vittime di attacchi da parte di hacker dal 22 marzo fino a oltre il primo aprile. Questo è il contesto in cui l’Istituto ha operato nei giorni più caldi”. Ma non è tutto.

“Dopo il disservizio che si è creato il primo aprile, di cui chiedo personalmente scusa – prosegue Tridico – nei giorni seguenti l’Istituto ha risposto con l’impegno di pagare entro il 15 aprile la maggior parte delle spettanze, ha raccolto 5 milioni di domande per 9,5 milioni di beneficiari rispettando le scadenze e impegnandosi a rispettare una data difficile, quella della fine di aprile, in cui ci impegniamo a pagare anche la cassa integrazione che di solito prende 2-3 mesi”.

Una mole di lavoro, sottolinea il presidente, che in due settimane ha raggiunto livelli che “di solito l’Inps gestisce in 5-7 anni”, precisando che le altre 900mila domande, sono ancora in istruttoria: “Alcune, la maggior parte saranno rifiutate ma ci sono approfondimenti in corso” a causa di “Iban sbagliati, che non risultano e potrebbero essere fraudolenti”. Nel corso dell’audizione in videoconferenza, il numero uno dell’Istituto previdenziale si è inoltre impegnato “a pagare la cassa integrazione alla fine di aprile”.