Troppi asintomatici, le Regioni ammettono il flop e chiedono di fare tamponi solo a chi ha sintomi. Ma l’Iss boccia la proposta: “Fondamentale continuare a tracciare i positivi”

Mentre le Regioni hanno scritto al ministro della Salute Roberto Speranza per proporre di cambiare le regole sui test, permettendo alle Asl in crisi a causa dei troppi positivi di non fare il tampone agli asintomatici, non ha dubbi il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro: nel fronteggiare la pandemia da CoVid-19 resta “importante individuare gli asintomatici”, ragion per cui resta “fondamentale continuare a tracciare i positivi, usare tutti gli sforzi per farlo e non mollare la presa”.

“Individuare le persone portatrici del virus è la prima frontiera per contenere l’infezione” ha esortato il numero uno dell’Iss sottolineando che “tracciare le persone venute a contatto stretto” con i positivi è importante. “Quando questa misura viene meno – ha detto ancora Brusaferro -, perché il numero di casi è significativo, è particolarmente difficile poi poter far fronte”.

Se ci sono “dieci persone da contattare si riesce, se sono mille diventa difficile”. Quindi, puntualizza ancora il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, “un punto essenziale è tenere la curva dei nuovi contagi sotto una certa soglia, facendo in modo che le persone identificate come positive siano persone che possono essere facilmente individuate e si possano tracciare i loro contatti stretti. Questo si chiama contenimento”. Se il numero di contagi “è eccedente e non si può più fare, si adottano misure per ridurre il numero dei positivi sotto la soglia, con una fase di contenimento e mitigazione”.