“La politica deve assumersi la responsabilità di capire che è giunto il momento di fare rientrare questo squilibrio che altera i poteri costituzionali. Questa storia che 200 magistrati sono messi fuori ruolo e vanno nei ministeri deve finire”. A parlare così è il presidente dei penalisti italiani, Gian Domenico Caiazza (nella foto) in riferimento all’inchiesta della procura di Perugia da cui è emerso “un potere abnorme” da parte dei magistrati che rischia, a suo dire, di calpestare la democrazia. “Dalle intercettazioni leggiamo che il ministero della Giustizia è letteralmente governato dalla magistratura associata con criteri, logiche ed equilibri che passano sulla testa della politica, che non ne sa nulla” ha rimarcato ulteriormente il presidente Caiazza.
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