Troppi Sgarbi in Forza Italia. Vittorio molla il partito allo sbando. Il parlamentare abbandona il gruppo alla Camera. “Colpa della Gelmini”. E Tajani può fare il postino

Vittorio Sgarbi è uscito in polemica dal gruppo parlamentare di Forza Italia

Vittorio Sgarbi è un personaggio che ha sempre abituato a colpi di scena e colpi di teatro. Anche questa volta non ha disatteso le aspettative: dopo pochi mesi di legislatura è uscito in polemica dal gruppo parlamentare di Forza Italia: Silvio Berlusconi aveva promesso la sua presenza a Sutri, città di cui il critico d’arte è contestualmente sindaco. E invece. Invece Maria Stella Gelmini, secondo la ricostruzione di Sgarbi, avrebbe artatamente organizzato un incontro interno a Forza Italia per impedire al Cav di andare nella cittadina romana. Intervistato da La Notizia, Sgarbi è tranchant: “C’è un limite alla inadeguatezza della classe dirigente di Forza Italia, in particolare della Gelmini”.

In che senso, onorevole?
“Di fronte a un sindaco che ha fatto cose importanti in una città piccola vicino Roma, (la Gelmini, ndr) inventa la malattia del presidente per fare una riunioncina di quattro deficienti del gruppo, col solo fine di impedire a Berlusconi di venire a Sutri”.

Ma per quale ragione le sarebbe stato fatto questo affronto?
“Mah, la motivazione secondo me è che lei soffre che al suo congresso di m… (IdeeItalia, ndr) organizzato a Milano, Berlusconi non va perché ha preferito andare da Putin. E le dava fastidio che nel frattempo Berlusconi avesse aderito all’evento di Sutri”.

Quindi più che di Berlusconi la colpa è della Gelmini?
“Certamente, è colpa della Gelmini. Berlusconi non c’entra nulla. Berlusconi aveva detto a me di sì ieri mattina, avevo già organizzato tutto. Ha fatto solo l’errore di non chiamarmi. Diciamo che è stato poco educato nei miei confronti, ma va benissimo”.

Quindi con Berlusconi rapporti regolari?
“Io esco dal gruppo di Forza Italia, non litigo con Berlusconi. Se Berlusconi non vuole venire in un posto, me lo dice e non c’è problema. Ma che debba essere la Gelmini a parlare per lui, è intollerabile”.

Da tempo, però, lei era critico con la linea del partito…
“La linea di Forza Italia è una linea fallimentare. Dovevano semplicemente allearsi con Salvini quando Berlusconi, invece di dire “non andare con Di Maio, ma torniamo a votare”, gli ha detto “vai con Di Maio”. A quel punto che fai? Vai con Di Maio e poi voti contro i provvedimenti del Governo? Non ha senso. È lì che Forza Italia commette il suo peccato originale”.

Cos’è successo secondo lei?
“Questo non lo so, ma certo è che non ne fanno una giusta. L’opposizione di Forza Italia al Governo è illogica. Ha un senso ovviamente ai Cinque stelle, ma non alla Lega, che è la componente maggioritaria del Centrodestra. Se decidi di trattare, poi devi avere un atteggiamento coerente”.

C’è confusione, a suo dire?
“Sono tutti comportamenti assurdi. E poi peraltro Berlusconi pensa una cosa, Tajani un’altra. Non puoi avere un leader che si chiama Tajani. Tajani può fare… così… il postino”.

Ma allora chi è che comanda?
“Non è una questione di chi comanda o non comanda. A dialogare, dialogano. Dialogano tra loro e poi alla fine scelgono sempre per la soluzione peggiore. Come su Foa, ha visto? Hanno scelta la soluzione peggiore e poi infatti sono dovuti tornare sul suo nome con la scusa del metodo”.

Intanto, par di capire, si è dato al calcio col Cervia.
“Il Cervia è già nostro. Lo chiameremo Milan Marittima”.

Sarà avversario di Berlusconi, almeno nello sport.
“Sì, ma restiamo sempre in buoni rapporti”.