Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump rompe definitivamente con Elon Musk, l’ex alleato diventato ora uno dei suoi più aspri critici. In un post pubblicato su Truth Social, Trump ha lanciato un duro attacco al miliardario sudafricano, alludendo alla possibilità che Musk possa essere costretto a “chiudere bottega” senza i generosi sussidi federali destinati al settore delle auto elettriche.
“Elon Musk sapeva, molto prima di sostenere con tanto vigore la mia candidatura alla presidenza, che mi opponevo fermamente all’obbligo di veicoli elettrici. È ridicolo, ed è sempre stato un tema centrale della mia campagna”, ha scritto il presidente. “Le auto elettriche sono fantastiche, ma non tutti dovrebbero essere costretti a possederne una”.
Ma è nella seconda parte del messaggio che Trump affonda il colpo: “Elon potrebbe ricevere più sussidi di qualsiasi altra persona nella storia, e senza sussidi, probabilmente dovrebbe chiudere bottega e tornare in Sudafrica. I lanci di razzi, i satelliti e la produzione di auto elettriche cesserebbero, e il nostro Paese risparmierebbe una fortuna”. Concludendo, Trump ha lanciato anche una provocazione: “Forse dovremmo chiedere a DOGE di valutare attentamente la questione? Un sacco di soldi da risparmiare!!!”.
Trump attacca Elon Musk: “Senza sussidi statali, chiuderebbe bottega e tornerebbe in Sudafrica”
Il riferimento è all’ormai ex Dipartimento per l’Efficienza Energetica (DOGE), istituito all’inizio del secondo mandato di Trump e guidato, fino a poco tempo fa, proprio da Elon Musk. La rottura tra i due è maturata a partire dallo scorso giugno, quando l’imprenditore ha attaccato pubblicamente il piano fiscale della Casa Bianca, definendolo una “catastrofe economica annunciata”.
Il piano, ribattezzato da Trump “One Big, Beautiful Bill”, prevede – tra le altre cose – drastici tagli ai sussidi per i veicoli elettrici, un settore su cui Musk ha costruito la fortuna del suo impero industriale. L’imprenditore ha messo in guardia contro l’aumento del tetto del debito federale, che secondo lui potrebbe arrivare a 5.000 miliardi di dollari, gettando gli Stati Uniti nella “schiavitù del debito”.
Un allarme condiviso da molti analisti, che temono un possibile default entro agosto in assenza di un accordo tra Democratici e Repubblicani sull’innalzamento del tetto del debito, tradizionalmente uno dei temi più divisivi della politica americana.
La fine dell’intesa tra Musk e Trump, una delle più inaspettate alleanze degli ultimi anni, segna un nuovo punto di tensione nel panorama politico e imprenditoriale statunitense. E alimenta lo scontro interno al Partito Repubblicano tra chi guarda all’innovazione come motore del rilancio e chi, come Trump, punta a tagliare le spese e a difendere un’idea di industria più tradizionale.