Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, torna ad alzare i toni contro l’Iran, annunciando la possibilità di nuove azioni militari contro Teheran e rivendicando la distruzione degli impianti nucleari della Repubblica islamica durante gli scontri del mese scorso. In un messaggio pubblicato sulla sua piattaforma Truth Social, Trump ha citato direttamente le parole del ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, come prova dell’efficacia degli attacchi aerei americani.
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, sui siti nucleari iraniani: “I danni sono molto gravi, sono distrutti”. Certo che lo sono, proprio come ho detto, e lo faremo di nuovo, se necessario!», ha scritto il presidente statunitense.
Oltre alla minaccia di nuovi attacchi, Trump ha rivolto un attacco frontale alla CNN, accusando l’emittente americana di aver diffuso notizie false sull’operazione militare. “La CNN, che diffonde fake news, dovrebbe licenziare immediatamente il suo finto ‘reporter’ e scusarsi con me e con i grandi piloti che hanno DISTRUTTO i siti nucleari iraniani. La CNN sta perdendo molto in termini di ascolti, così come MSDNC!”, ha aggiunto l’ex presidente, utilizzando il soprannome con cui etichetta in tono dispregiativo MSNBC.
Trump infiamma il Medio Oriente minacciando nuovi attacchi all’Iran: “I siti nucleari sono distrutti, e lo rifaremo se necessario”
Le dichiarazioni di Trump arrivano dopo l’intervista rilasciata da Araghchi a Fox News, in cui il ministro iraniano ha confermato l’entità dei danni subiti dagli impianti nucleari nel corso del recente conflitto con Israele. “È stato interrotto perché, sì, i danni sono gravi e gravi. Ma ovviamente non possiamo rinunciare all’arricchimento perché è un risultato dei nostri scienziati. E ora, più di questo, è una questione di orgoglio nazionale”, ha dichiarato Araghchi, ribadendo la volontà dell’Iran di proseguire con il programma nucleare.
Lo stesso Araghchi ha confermato che la Guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, è in “buona salute” e ha aperto alla possibilità di un confronto, seppur indiretto, con Washington. “Siamo aperti a colloqui indiretti con gli Stati Uniti per il momento”, ha affermato il ministro.