Abordo dell’Air Force One – e non è un modo di dire – Donald Trump entra in rotta di collisione con gli alleati europei alla vigilia dei festeggiamenti per i 70 anni dell’Alleanza Atlantica. E sul volo che punta verso Londra, dove si terrà oggi il summit della Nato, il presidente americano mette nel mirino Francia e Italia. L’avviso è chiaro: se Parigi non cambia rotta sulla digital tax (al 3%) che colpisce i big americani del web, da Google a Facebook passando per Amazon, da gennaio scatteranno nuovi dazi fino al 100% su beni per un valore di 2,4 miliardi di dollari.
Una rappresaglia, fanno sapere da Washington, che potrebbe abbattersi anche su Roma se il Governo Conte decidesse di seguire le orme dei cugini transalpini. Il rappresentante al commercio Usa, Robert Lighthizer, ha inserito nella black list dei Paesi che rischiano sanzioni commerciali anche l’Austria e la Turchia. La risposta della Francia non si è fatta attendere. Il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, ha definito “inaccettabili” le minacce americane di sanzioni contro la digital tax ed ha avvertito Washington che l’Ue potrebbe rispondere con forza.
L’Unione europea, da parte sua, “agirà e reagirà con una sola voce e rimarrà unita, ci stiamo coordinando con le autorità francesi sui prossimi passi”, è stata la replica di Bruxelles all’amministrazione Trump. Come se non bastassero, restano le tensioni innescate dalle pressioni Usa sugli alleati – Italia compresa – per convincerli a scaricare i cinesi di Huawei nei progetti di sviluppo del 5G. Tema che sarà affrontato nel bilaterale in agenda tra il presidente americano, il presidente francese, Emmanuel Macron, e il premier italiano, Giuseppe Conte. Trump ribadirà che la digital tax viene considerata dagli Usa discriminatoria nei confronti delle società americane e che va negoziata una soluzione in sede Ocse.
I tempi sono stretti, perché una decisione definitiva è attesa entro il 14 gennaio. Senza un’intesa, Washington minaccia di far scattare contro Parigi la mannaia dei nuovi dazi su champagne, borse e altri beni di lusso. Così come sono già stati colpiti al 25% alcune eccellenze del made in Italy, come il parmigiano e la mozzarella, in risposta al verdetto del Wto sugli aiuti europei ad Airbus. Una situazione che l’Italia vive come un’ingiustizia.
“Non ci aspettiamo dazi americani che danneggino le nostre imprese” ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso della conferenza stampa in occasione del vertice che celebra i 70 anni della Nato. “Con Trump – ha detto il premier – non ho parlato di 5G, per quanto riguarda i Dazi non ce ne aspettiamo nei nostri confronti. Ci confronteremo presto con lui, speriamo di incontrarci per uno scambio ancora più puntuale”.