Tranquillizzare e minimizzare. È la politica abbracciata dalla Commissione europea anche dopo l’ennesimo “ritocchino” deciso da Donald Trump sui Dazi. Ieri infatti la Commissione ha rassicurato che le tasse sui prodotti farmaceutici importati dall’Ue negli Usa resteranno al 15%. Il portavoce dell’Esecutivo europeo per il Commercio, Olof Gill, ha ricordato come la dichiarazione congiunta Ue-Usa firmata a seguito dell’accordo sui dazi, preveda che “gli Stati Uniti intendono garantire tempestivamente che l’aliquota tariffaria (…) applicata ai beni originari dell’Unione europea soggetti alle azioni della sezione 232 su prodotti farmaceutici, semiconduttori e legname, non superi il 15%”.
Per l’Ue l’accordo sui Dazi è una polizza assicurativa
“Questo chiaro tetto tariffario onnicomprensivo del 15% per le esportazioni dell’Ue rappresenta una polizza di assicurazione che non emergerà alcun dazio più alto per gli operatori economici europei”, ha sottolineato il portavoce, evidenziando come l’Ue sia l’unico partner commerciale a raggiungere questo risultato con gli Stati Uniti. “L’Ue e gli Stati Uniti continuano a impegnarsi per attuare gli impegni della dichiarazione congiunta, esplorando al contempo ulteriori aree di esenzione tariffaria e una più ampia cooperazione”, conclude.
Tajani: “Il vero problema è l’euro forte…”
E tranquillità, quasi euforia, è stata espressa ieri anche dal ministro degli Esteri Antonio Tajani durante un contro con imprenditori e manager del made in Italy a New York. Tajani ha esordito con “una buona notizia: è stato raggiunto l’accordo per il settore auto: dazi al 15%. Ora lavoriamo su acciaio, alluminio e vino, passo dopo passo con il commissario europeo Maroš Šefcovic“. Il 15% è “una soglia gestibile”, ha spiegato, “perché il prodotto italiano è di qualità: chi compra made in Italy è disposto a pagare un differenziale”. Per Tajani il vero problema sarebbe il cambio: “Euro-dollaro: se l’euro resta troppo forte, esportare diventa complicato, peggio dei dazi”.
Anche Schlein non vuole andare allo scontro
Da qui l’auspicio che la Bce “continui a tagliare i tassi”. E parole di pace sono arrivate anche dalla segretaria Pd Elly Schlein intervenuta ieri al ‘Global Progress action Summit 2025’, in corso a Londra: “Con i dazi Trump ha avviato una guerra commerciale” e “in Italia siamo molto preoccupati per la situazione internazionale”, ha detto, “ma c’è un’amicizia storica tra Unione Europea e Stati Uniti, non dobbiamo rinunciare alla nostra tradizione di amicizia transatlantica”. Bene così, insomma.