Si tratta del più grande taglio fiscale mai andato in scena negli Usa. Nelle intenzioni del Tesoro americano dovrebbe assicurare una crescita costante del 3% l’anno per l’economia americana. Il pacchetto di misure economiche è stato anticipato da Steven Mnuchin, segretario del Tesoro americano.
I provvedimenti dovrebbero prevedere una sorta di condono per le multinazionali che riportano nella terra madre le liquidità dall’estero, una drastica riduzione delle imposte sui redditi delle società dal 35 al 15%, il blocco all’imposta di successione e alla tassa sugli immobili, la cancellazione dell’Obama tax del 3,8%, riduzione al 20% delle tasse su dividendi e capital gain e la riduzione da sette a tre scaglioni di reddito delle persone fisiche. La riforma annunciata e che Donald Trump punta a portare a casa in tempi stretti non verrà varata prima di agosto, anche se la tempistica resta ancora un’incognita. Allo studio ci sono tutta un’altra serie di semplificazioni anche per singoli e coppie sposate.
Dopo un annuncio così ovviamente l’amministrazione Trump non potrà fare passi falsi perché in gioco c’è la credibilità prima di tutto. Sarà davvero una riforma sostenibile per i bilanci? L’obiettivo è arrivare a un’approvazione con il sostegno di tutto il partito repubblicano, in maniera tale da evitare fallimenti come quello registrato in materia sanitaria. I democratici sono pronti a dare battaglia e già attaccano sostenendo che una riforma del genere possa essere prima di tutto un aiutino a Trump stesso e ai suoi redditi miliardari. Il piano, per ora, non sembra aver scaldato i mercati. Visto che quelli asiatici e la stessa Wall Street non hanno subito sussulti e quelli europei non sono esplosi nella partenza di stamattina.