Ucraina, Bakhmut ha le ore contate

Stoltenberg: "Non possiamo escludere che Bakhmut alla fine possa cadere. Dobbiamo continuare a sostenere l'Ucraina".

Ucraina, Bakhmut ha le ore contate

Le forze russe controllano l’intera parte orientale di Bakhmut, nella regione orientale ucraina di Donetsk. “Tutto a est del fiume Bakhmut è completamente sotto il controllo della Wagner”, ha affermato sul suo canale Telegram il fondatore del gruppo mercenario russo, Evgeny Prigozhin. Secondo un portavoce della regione, piccoli gruppi di truppe ucraine si stanno ritirando lungo le strade di campagna.

Stoltenberg: “Non possiamo escludere che Bakhmut alla fine possa cadere”

“Non possiamo escludere che Bakhmut alla fine possa cadere nei prossimi giorni”, ha affermato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, parlando con i giornalisti a Stoccolma a margine della riunione dei ministri della Difesa dei Paesi dell’Unione Europea. Il numero uno dell’Alleanza atlantica ha esortato a “non sottovalutare” la Russia e continuare “il supporto” all’Ucraina.

“Non dobbiamo sottostimare la Russia e dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina”

“Nelle ultime settimane e negli ultimi mesi – ha detto ancora il segretario generale della Nato – abbiamo visto combattimenti attorno Bakhmut. Vediamo che la Russia organizza più truppe e quello che la Russia non ha in qualità cerca di colmarlo in quantità. Hanno sofferto grandi perdite, ma allo stesso tempo noi possiamo non escludere che Bakhmut possa cadere eventualmente nei prossimi giorni. Per questo è molto importante sottolineare che questo non rifletterebbe necessariamente un punto di svolta della guerra, ma solo che non dobbiamo sottostimare la Russia e dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina”.

Kiev: “Abbiamo bisogno di munizioni, munizioni, munizioni”

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ieri aveva avvertito che se le forze russe prenderanno il controllo di Bakhmut avranno la “strada aperta” verso città chiave dell’Ucraina orientale. E oggi il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, al suo arrivo al summit dei ministri della Difesa dei Paesi dell’Ue, ha chiesto più armi in tempi brevi: “Abbiamo bisogno di munizioni, munizioni, munizioni. Ma non solo”.

“Anche sistemi di difesa aerea, veicoli di fanteria da combattimento e altri carri armati come i Leopard. A quel punto – ha poi aggiunto Reznikov – avremo il pugno di ferro che ci serve per la controffensiva. Le procedure sono una cosa giusta”. Il ministro della Difesa ucraino, riprendendo le parole del segretario generale della Nato Stoltenberg, ha ribadito che “in tempo di guerra la rapidità salva vite. Ecco perché dobbiamo andare avanti il più rapidamente possibile”.

Il piano Ue, per fornire le munizioni all’Ucraina, consiste in tre parti e vanno “prese insieme”, “non si possono spacchettare”, ha detto l’alto rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell, riferendo che il primo passo è quello di donare le munizioni di artiglieria da 155mm o da 152mm, di standard sovietico, ed essere rimborsati dallo European Peace Facility. “Qui mettiamo un miliardo. Poi – ha aggiunto l’alto rappresentante della politica estera Ue – coordinare la domanda per gli ordini di altre munizioni attraverso l’Eda, che ha messo in campo una procedura veloce: se ci muoviamo insieme riduciamo il prezzo e il tempo di consegna. Propongo di mobilitare attraverso l’Epf un altro miliardo”.