L’Ucraina sospende l’adesione alla Convenzione europea dei diritti dell’Uomo. Cosa c’è dietro la svolta autoritaria di Zelensky

L'Ucraina lascia tutti sbigottiti: sospesa temporaneamente l'adesione alla Convenzione europea dei diritti dell'Uomo

L’Ucraina sospende l’adesione alla Convenzione europea dei diritti dell’Uomo. Cosa c’è dietro la svolta autoritaria di Zelensky

Si dice spesso che in tempo di guerra, tutto è permesso. Peccato che le cose non stiano proprio così perché esistono regole a cui ogni Paese dovrebbe sottostare, onde evitare condanne e sanzioni internazionali, come dimostra il fatto che l’Ucraina di Volodymyr Zelensky, ben conscia di rischiare, ha annunciato la decisione di svincolarsi, seppur temporaneamente, dagli obblighi previsti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo (Cedu).

Una decisione che, spiegano fonti del governo di Kiev al quotidiano Rbc-Ucraina, è stata resa necessaria per poter pienamente applicare sul suo territorio nazionale la legge marziale.

L’Ucraina lascia tutti sbigottiti

Si tratta di una spiegazione curiosa e che fa acqua da tutte le parti perché tale istituto non è stato varato di recente ma è attivo sin dal 24 febbraio 2022, giorno in cui è iniziata l’offensiva russa.

Quella del quotidiano, contrariamente a quanto stanno provando a sostenere in tanti, non è un’invenzione giornalistica perché, a corredo dell’articolo, è stato pubblicato anche il documento inviato al Consiglio d’Europa. Un testo, scrive Rbc-Ucraina, in cui si afferma che la leadership militare di Kiev ha “il diritto di limitare la libertà di movimento dei cittadini, di ispezionare le cose e anche di espropriare con la forza le proprietà per le esigenze dello Stato”.

E ancora: “Introdurre il coprifuoco, impostare una modalità speciale di entrata e uscita (dal Paese, ndr), introdurre il divieto di riunioni e manifestazioni pacifiche”.

Leggi anche: L’Ucraina accantona i carri armati americani Abrams.