Ultimatum di Berlusconi a Fitto. Con noi o fuori, una settimana per decidere. E lui risponde: che fai mi cacci?

È tempo di ultimatum in casa azzurra. Una settimana, al massimo due. Tanto concede Silvio Berlusconi a Raffaele Fitto per decidere se stare dentro o fuori il partito. L’annuncio arriva nel corso dell’assemblea dei gruppi di Forza Italia, disertata dai fittiani. Un atto che sa di sfida per il Cavaliere che ha colto la palla al balzo per accelerare la resa dei conti. “Dopo tanta pazienza, comprensione e buona volontà”, avrebbe detto Berlusconi ai suoi, “siamo arrivati al momento in cui mettiamo un punto fermo. O fanno la minoranza o vanno fuori”. Più chiaro di così. Dopo vari tira e molla e un’apparente riappacificazione, l’ultimo screzio per il Cav è stata la convocazione di una conferenza stampa da parte di Fitto alla stessa ora dell’ufficio di presidenza (aperto solo ai membri con diritto di voto). De frondisti era presente soltanto il senatore Augusto Minzolini. C’era Denis Verdini, in ultima fila, ma non c’erano alcuni parlamentari ritenuti a lui molto vicini.

CHE FAI MI CACCI?
E la risposta di Fitto non è tardata ad arrivare. E ricorda tanto le famose parole pronunciate da Gianfranco Fini a Berlusconi: “Che fai mi cacci?”, chiede l’europarlamentare pugliese. “Anziché giocare con pseudosondaggi su di me (Berlusconi attribuisce all’ala Fitto l’1,3% di voti, ndr), occupiamoci piuttosto dei risutalti elettorali di Fi, prima che sia troppo tardi. E occupiamoci dei nostri elettori delusi e astenuti”, continua Fitto, “più di 9 milioni. Espelliamo anche loro?. Ci cacci perché abbiamo avuto ragione? Perché? Perché facciamo opposizione? Perché abbiamo avuto ragione sulle riforme, e, purtroppo, su tutto il resto?

IL RITORNO IN TRINCEA
Acque agitate nel partito anche per l’avvicinamento alla Lega di Matteo Salvini. E sull’alleanza col Carroccio, Berlusconi spiega: “Per le prossime alleanze non consegneremo le chiavi del centrodestra a Salvini anche se la Lega è un nostro importante alleato da 20 anni ma nessuno può imporre diktat, non ci faremo imporre candidati da nessuno ma sceglieremo i migliori..”. Intanto si avvicina il 9 marzo, da quella data in cui finirà la pena, Berlusconi ha intenzione di stare in prima linea. Messa nero su bianco su un documento condiviso con i presenti, invece, la linea da seguire sulle Riforme. Forza Italia, o quel che ne rimane dei fedelissimi de Cav, valuterà di volta in volta se sostenere o meno il Governo.